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#capitolo 1

Per un giorno libero che avevo avuto per due settimane di intenso lavoro, è stato interrotto dal suono del mio cellulare e da altre cose al di fuori del mio controllo.

"Stai morendo? Già solo questa sarebbe una buona giustificazione per interrompere il mio sogno, Letty.

Cosa vuoi zia?

Il mio migliore amico e capo mi ha chiamato alle otto del mattino dell'unico giorno in cui ero riuscito a intrufolarmi nel mio programma scomodo, per prendere una pausa.

— Quanto amore hai per me... Ma non importa, io ti amo di più, ti chiamo per dirti che o porti qui il tuo culo tra un paio d'ore, o Robert ti licenzia.

Robert era il proprietario della casa editrice dove lavorava. Questo, pur avendo studiato insieme ed essendo uno dei suoi migliori montatori, era super esigente. I milioni sul suo conto glielo hanno permesso. Oltre ad essere il capo, ovviamente.

- Cosa vuoi ora? Abbiamo concordato che mi avrebbe concesso questo giorno per riposare, perderò gli occhi per aver letto così tanto. Le mie retine si staccheranno dallo stress. - dico con uno sbadiglio udibile e maleducato.

— Ehi, non essere drammatico, il cliente si è fatto avanti e oggi vuole vedere il suo libro e la tua edizione. Quindi stai già lavando il tuo corpo puzzolente e sexy e sei sulla buona strada. Alicia non riesce a trovare i tuoi ultimi appunti... quello goffo.

— Ok, tra due ore sarò lì, dì ad Ali che è nella mia scrivania sotto chiave. Che lo cerco quando arriva e che mi prepari diversi litri di caffè così non mi addormento sopra il cliente e ci buttano fuori tutti.

Lei ride, i dannati... mi rovinano la giornata e la zia ride.

Beh, niente, nonostante avessi una famiglia economicamente agiata, ero andato libero e avevo deciso di studiare e lavorare per vivere al di fuori dei soldi dei miei genitori.

Non dovresti avere successo nella vita, appoggiandoti al conto in banca di papà.

Nove anni fa avevo lasciato casa per studiare letteratura. Ho trascorso i miei interi giorni al college in una stanza deprimente nel mio campus universitario; ma ho integrato le mie carenze finanziarie con ricchezze spirituali.

Ho avuto i miei più grandi amici lì, anche qualche altro amore e sicuramente le mie migliori storie sono state scritte lì.

Ora abitavo in un lussuoso appartamento che pagavo con il lavoro, ma che mio padre mi aveva regalato quando mi sono laureato.Per sentirmi autosufficiente, depositavo ogni mese quel tanto di soldi per pagarmi la casa da sola, sempre lasciando una somma per spese, casa e personale.

Per capricci non mi dava molto, la verità.

Staccando a fatica il mio corpo dalle mie lenzuola spettacolari, vado sotto la doccia, mi pulisco tutta l'anatomia e con un accappatoio e niente sotto esco in cucina a prepararmi quel dannato caffè.

La macchina mi odiava, non c'era modo che ne facessi di veramente buoni.

Ma era quello che era, o bevevo il caffè prima di uscire, o la mia giornata peggiorava di secondo in secondo. Era un mistero ma una realtà.

Come se la mia giornata non potesse peggiorare, sento un trambusto al piano di sotto e da persona curiosa che sono, esco con il mio caffè in terrazza e mamma mia, l'impressione che ho avuto.

Un tremendo uomo di scandalo diresse l'allontanamento che si indovinava, stava avvenendo.

Il ragazzo dai capelli castani, così chiari da mettere in risalto ancora di più i tremendi occhi verdi che aveva. La vista dal mio primo piano era divina.

Il suddetto indossava jeans strappati e una camicia bianca aperta, sopra una maglietta nera che gli faceva paura.

Da un momento all'altro mi ha sorpreso a guardarlo, mi ha strizzato l'occhio con uno dei suoi occhi verdi e io l'ho salutato mestamente, portandomi la tazza di caffè alla bocca per nasconderlo.

Ad un tratto lo vedo sorridere, e mostrandomi tutti i suoi denti bianchi, mi indica e senza perdere tempo mi guarda cercando l'oggetto del suo divertimento.

Un seno era uscito dal mio accappatoio...

Dio che vergogna!

Lo rimisi velocemente al suo posto e senza poter più guardare il ragazzo che aspettava, fuori dal trasloco e per non rivederlo mai più, entrai in casa e chiusi il mio balcone e le tende.

Questa giornata, già iniziata male.

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