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Capitolo 2

Ho paura. Anche se stiamo guidando molto lentamente attraverso il villaggio. Ma non ho nemmeno paura del sobrio Yaroslav accanto a me. Ho paura del dolore che sta per squarciarmi la testa.

Come ho potuto dimenticare le pillole? E perché non ho pensato alla possibilità di un'emicrania? Se non fossi stata nervosa, non sarebbe successo.

Perché ho ceduto alle suppliche di Yaroslav e sono andata a quella festa con lui?

Ero spaventata dalla compagnia quasi sconosciuta, tutti bevevano molto, si comportavano in modo selvaggio, diversi ragazzi ci provarono con me, e non fu nemmeno Yaroslav a respingerli, ma Artur, il migliore amico del mio fidanzato. È con la sua fidanzata che ho incontrato il mio Yarik.

L'episodio della camera da letto è davanti ai miei occhi. La schiena bagnata, i sospiri affannosi, lo sguardo dell'uomo che pensavo di amare...

- Yasya, ascolta. Mi dispiace.

Non parlo. Non perché non voglia parlare. Non ci riesco. Cerco di trovare una posizione in cui la palla di fuoco dentro la mia testa non si propaghi così forte.

- Dovete perdonare. Perché è colpa tua.

- Cosa? È un'accusa a cui non posso fare a meno di rispondere.

- Ho 23 anni, Jas, sono un uomo normale con le mie esigenze. Voglio scopare. Si', immagina. Non lo sapevi?

- Yar..." Volevo chiedergli di fare silenzio, non volevo sentire i suoi sfoghi o le sue conversazioni commoventi.

- Sì, ho bisogno di sesso, e questo è fottutamente normale, mi hai capito? Tuo padre si scopa la tua compagna, e tu non ti fai una canna da nessuna parte? A loro è permesso? E voi siete tutti invisibili, vero?

Sento l'aggressività nella sua voce. Ora ho paura non solo per la mia testa, ma anche per me stesso.

- Fermati...

- No, tu ascolterai. Mi capisci? Principessa del cazzo. Sei abituata a guardare le spalle a tuo padre, vero? Pensi che abbia paura di lui? Non me ne frega un cazzo di lui! E' un vecchio stronzo. Ci sta provando con una ragazza giovane, ma non possiamo? Io voglio te, lo sai? Tu! Non sarei mai andato dietro a quella pecora di Vika se tu... Ti amo, piccola! Ti amo!

Yaroslav, rallentando leggermente, mi raggiunge e io rabbrividisco.

- Guarda la strada. Dio... Yaroslav, fermati! Accosta!

Ma è come se spingesse il pedale più forte di proposito. Lo sento ridere attraverso la nebbia nella mia testa.

- Yaroslav, fermati, per favore!

- Paura, stronza, eh? Paura? Se sapessi quanto sono stufo della tua ingenuità! La tua fottuta innocenza... Ti scopero' comunque, hai capito? Ecco, lo prendo adesso.

Gira bruscamente il volante e l'auto frena sul marciapiede.

Dio, no, non di nuovo!

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