Capítolo 05
Maya
Oliver – Dici sul serio che non vuoi essere mio amico? - Gli sorrido voltandogli le spalle.
- Hai avuto un amico prima? – Mi giro vedendolo negare.
Oliver – Solo mia madre. - Sorrido.
- Potresti vedere perché non sapevi che sto scherzando, ovviamente voglio essere tuo amico. - Lui ride.
Oliver – Il primo di molti. – Lo nego.
- Non lo dici a una donna. - Sorrido e anche lui. – Ma in fondo quanti anni hai? - Mi osserva attentamente.
Oliver – Avrò ventidue anni. - Lo guardo attentamente. - Sei tu? – dico orgoglioso.
- Compio vent'anni quest'anno. - Mi guarda incredulo. – Non guardarmi nemmeno così, non sembri nemmeno ventuno. - Alza gli occhi al cielo. – È questo l'atto di un principe? – Mi volta le spalle sorridendo, ci incamminiamo finché non vede delle ombre sulla porta dello spogliatoio, ''non più''... Lo tiro indietro verso un box doccia, chiudendo a chiave la porta e mi accorgo che è un doccia, ''Mio Dio, me lo merito.''
Ragazza – Facciamo una doccia. – Là tutti sono d'accordo, si cerca di aprire la porta del Box dove ci troviamo.
Un'altra ragazza – C'è qualcuno? - Cosa faccio? Cosa devo fare?... lo so... tiro Oliver verso di me e metto le spalle alla doccia, metto i capelli in avanti e apro quella doccia sentendo l'acqua scorrere lungo la schiena fino alla gamba.
- Sì lui ha. - Rispondo tenendo Oliver lontano da me vicino al muro in modo che non si bagni.
Un'altra ragazza – Oh sì, mi dispiace. - Sospiro.
- Va tutto bene. – La sento andare in un altro Box e dal nulla si accendono diverse docce, Oliver si toglie le scarpe tenendole e scivola aggrappandosi al muro, io lo tengo e tolgo la sua mano da qui come una ragazza potrebbe vedere quella mano che era' t qualsiasi donna. - Ti sei fatto male? – Muovo le labbra senza emettere un suono e lui nega, si aggrappa a me e io lo spingo via un po'. – Ti bagnerai. - Sussurro ancora spingendolo via.
Oliver – Ti stai bagnando. - Muove le labbra.
- Io posso. - Rispondo anche solo muovendo le labbra, lui mi prende subito per la vita lasciando la schiena al muro vicino al rubinetto della doccia e tirandomi, si bagna velocemente e anch'io, lascia cadere l'acqua sul pavimento che non fa alcuna differenza perché il pavimento non è di pietra, mi abbraccia forte per non farmi bagnare e guardo i suoi occhi valutando i suoi capelli bagnati, allungo una mano e gli passo una mano tra i capelli, rimuovendo un po' di l'acqua e lui evita di guardarmi togliendomi un po' d'acqua dalla schiena, l'acqua fredda che mi ha colpito la schiena lasciando la pelle fredda mi ha fatto rabbrividire sentendo le sue mani calde che passavano lì.
Oliver – Penso che i tuoi vestiti siano trasparenti. - mi sussurra all'orecchio guardando in cima alla mia testa e mi valuto davvero contattandomi che ora posso avere un certo senso del mio seno, mi avvicino a lui nascondendo il mio seno nel suo petto che c'era un cappotto, le ragazze spengo la doccia uscendo di lì, siccome non gli faccio vedere le ragazze nude aspetto ancora un po', spengo la doccia ancora accanto a lui che ascolta solo con attenzione, le ragazze iniziano a parlare di lui.
Ragazza 1 – Hai visto quanto è bello il principe? - Conservo la mia voglia di ridere.
Ragazza 2 – Wow, solo vederlo mi fa venir voglia di saltargli sul collo. - Ride vedendomi guardare il suo collo e scuotere la testa.
Ragazza 3 – Ma hai visto come guardava quella disgustosa Maya? - Alzo gli occhi al cielo.
Ragazza 1 – Non dirmelo, è la preferita di tutti, scommetto che presto sarà a braccetto del principe, facendogli fare un giro fino a quando non gli daranno un abbraccio. – Ride e io gli accarezzo leggermente il braccio.
Ragazza 4 – Sei solo gelosa perché ha vinto il concorso per essere più carina e amichevole di Layla. - L'altro bussa e sento la porta sbattere, guardo Oliver che mi valuta d'accordo con la ragazza, alzo solo gli occhi al cielo.
Ragazza 2 – Questa non sa vedere la bellezza, ovviamente Layla è più carina di quella laggiù. - Sorrido.
Ragazza 1 – Ferma le tue conversazioni senza senso e andiamo, dobbiamo riposare. – Sentiamo la porta e il rumore che ora proviene dal corridoio.
- Grazie a Dio, pensavo che non se ne sarebbero mai andati. - Mi allontano da lui coprendomi il corpo.
Oliver – Ma ora sei tutto bagnato. – Scuoto la testa.
- Nessun problema, anche se il dormitorio è vicino. - Vado dove sono le mie cose e sento che mi mette il cappotto.
Oliver – Restituiscimelo quando vuoi. - Sbatti le palpebre mentre mi dirigo verso l'uscita del bagno.
- Grazie. - Si gira velocemente.
Oliver – Gli amici sono per questo. – Lasciami solo lì.
Sinceramente essere suo amico non era nei miei piani né suoi e di nessun altro in realtà, non voglio che nessuna amicizia interferisca con i miei studi, ma per vostra eccellenza faccio una piccola eccezione, sorridendo esco dallo spogliatoio dirigendomi al mio dormitorio aprendo la porta della mia camera da letto butto già la borsa sul letto e vado dritto in bagno a fare una doccia calda togliendomi quei vestiti bagnati dal corpo prima di ammalarmi, cosa che credo sia molto probabile ora che sto starnutendo non- smettila sono già sicuro che arriverà presto il raffreddore, esco dalla doccia e mi metto un vestito caldo inoltre è tardo pomeriggio fa troppo freddo per me sto quasi tremando, mi metto due piumoni sotto muovendomi per vedere se si scalda più velocemente lasciando il cellulare accanto a me al tavolo, nessuno viene nemmeno qui dentro quindi non mi preoccupo nemmeno di riposare.
Quando mi sveglio sento un forte odore di fumo e mi alzo con attenzione, non è qui nel dormitorio perché la sveglia non è suonata, mi alzo già pensando ''può essere solo uno scherzo'', senza nemmeno pensandoci due volte corro verso il dormitorio di scienze politiche, ''non c'è da stupirsi che abbia detto che quando è diventato amico di lui avrebbe attraversato molte situazioni difficili'', sto pensando di essere amico di quest'uomo che sembra chiamare guai e continuando a vivere la mia vita tranquilla, dannazione non lo conosco molto bene e siamo amici non è nemmeno un giorno, sospiro correndo al palazzo vedendo lo stesso in fiamme guardando dappertutto, dov'è quell'idiota ?
Layla – Il principe è ancora dentro. – Esco dall'edificio tossendo, inizio a sudare freddo e il mio corpo agisce da solo, correndo verso l'ingresso dell'edificio.
Vigile del fuoco – Ragazza, non puoi… – Non ti sento più mentre corro per i corridoi pieni di fiamme.
- Oliviero. - Urlo. – Oliviero. – Continuo a camminare e a gridare la stessa cosa per vedere se riesco a ottenere un risultato.
Oliver – Ecco, aiutami. - Alzo gli occhi al cielo e seguo dove ho sentito un rumore, entro nella stanza e lo vedo con la gamba sorretta da un pesante mobile.
- Stai bene? – Inizio a tossire e lui ha un panno sul viso.
Oliver – Che domanda stupida, fa troppo male adesso che si mette un panno sulla faccia per via del fumo. – Lo nego.
- Non abbiamo tempo che l'edificio possa crollare, andiamo. – Lo aiuto a togliergli il peso dalla gamba e lui la tira velocemente, si appoggia a me e usciamo in corridoio, andrebbe tutto bene se non fosse così...
