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Capitolo 2: Un'intrusa in casa

A fine giornata, Damiano uscì dall'ufficio con la giacca appoggiata sul braccio.

Serafina si stava alzando quando lo sentì dire: "Stasera ho una cena di lavoro. Torna a casa tu."

Una cena di lavoro? Non ne aveva mai sentito parlare.

Alzò lo sguardo su di lui. I suoi occhi la fissavano con la solita intensità appassionata, irresistibilmente seducente.

Prima, qualunque cosa lui dicesse, lei non avrebbe mai dubitato.

"Va bene." Serafina non lasciò trapelare nulla. "Cerca di non bere troppo."

Damiano le accarezzò i capelli sorridendo: "Come dici tu."

Serafina chiamò un taxi e seguì l'auto di Damiano.

Il tragitto li portò fino all'aeroporto.

Nel via vai di gente, i suoi occhi trovarono subito Damiano.

Indossava un elegante completo nero su misura che ne esaltava la figura slanciata e raffinata. Il suo aspetto straordinario spiccava inevitabilmente tra la folla.

Una donna gli corse incontro e gli saltò al collo.

Damiano le cinse la vita con naturalezza, e lei si strinse a lui come un gattino, alzando il viso per baciarlo.

Serafina riconobbe quella donna.

Viola Orsini.

Più che sorpresa, provò sgomento.

Viola aveva perso i genitori a tre anni. Poiché la sua famiglia era legata da generazioni agli Orsini, era stata adottata da loro.

Tre anni fa era partita per l'estero.

Quindi la responsabile dell'incidente era proprio Viola?

...

Ciò che sconvolse ancora di più Serafina fu che Damiano portò Viola a casa loro.

Con assoluta disinvoltura le disse: "Sera, mia sorella è tornata. Starà qui con noi per un po'."

Serafina strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nella carne.

Ricordava quando Damiano l'aveva portata lì per la prima volta, stringendola a sé: "Sera, d'ora in poi questa sarà la nostra casa. Solo nostra."

All'epoca credeva che quella sarebbe stata per sempre la "loro" casa, e vi aveva dedicato infinite energie. Ogni dettaglio dell'arredamento portava il suo tocco, ogni mobile era stato scelto con cura da lei.

E ora, Damiano portava un'altra donna sotto il loro tetto.

"Piacere, Signorina Valieri." Viola le sorrise, con una sfumatura appena percettibile di scherno e sfida negli occhi.

Cinque anni prima la chiamava ancora "cognata". Ora era solo "Signorina Valieri".

Damiano guardò Viola con un'espressione che mescolava rimprovero, rassegnazione e tenerezza.

Serafina pensò a quanto Damiano fosse bravo a calpestarle la dignità.

Se non avesse conosciuto la verità, ora starebbe accogliendo Viola con il sorriso ingenuo di una "cognata", ridicola ai loro occhi.

"Dami, la Signorina Valieri non mi vuole qui?" Viola guardò Damiano con aria innocente, gli occhi lucidi di lacrime trattenute.

"Lo so, sono io a disturbare. Forse dovrei andare in albergo. Starò bene da sola..."

Damiano si accigliò e stava per rivolgersi a Serafina, quando lei lo precedette: "Nessun problema."

Le parole gli morirono in gola.

Serafina mantenne un'espressione impassibile: "Signorina Orsini, resti pure quanto vuole."

Detto questo, si voltò e tornò in camera sua.

Viola la considerava ancora una rivale.

Non sapeva che Serafina non desiderava più né quella casa né Damiano.

Se davvero c'era un conto in sospeso, era per quell'incidente. Ma Serafina non aveva intenzione di scoprire le sue carte.

Viola era irritata. Si aspettava che Serafina facesse una scenata con Damiano, invece quella donna era rimasta così calma.

Non importa... Quando avrebbe scoperto di essere solo una finta Signora Orsini, avrebbe voluto vedere se sarebbe riuscita a mantenere quella compostezza!

Anche Damiano si sentiva strano. La seguì in camera e le chiese: "Sera, davvero non sei arrabbiata?"

Sapeva che lei non si sarebbe sfogata con lui, ma si aspettava almeno un po' di disappunto.

Dopotutto, le aveva promesso che non avrebbe mai portato nessuno a casa senza il suo permesso.

"No." Serafina gli dava le spalle, il volto inespressivo.

"Lo sapevo che Sera è la più comprensiva."

Damiano l'abbracciò da dietro. Il suo respiro caldo fece irrigidire Serafina, ma lui non se ne accorse.

"Sera, Viola è mia sorella, quindi è anche tua sorella. E ultimamente sto cercando di avviare una collaborazione con la famiglia Valieri di Cittadoro. Viola ha ottimi rapporti con loro..."

"Cosa hai detto?" Serafina lo interruppe. "Viola e la famiglia Valieri di Cittadoro?"

"Sì, durante il suo soggiorno all'estero ha stretto amicizia con alcuni membri della famiglia. La Signora Valieri le è molto affezionata."

Serafina rise.

Damiano la guardò perplesso, ma continuò a spiegare: "Sai che la famiglia Valieri è una delle quattro grandi casate di Cittadoro. Con Viola dalla nostra parte, la collaborazione sarà più agevole."

"Bene." Serafina sorrise. "Allora mi congratulo in anticipo con il Signor Orsini per il raggiungimento dei suoi obiettivi."

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