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Capitolo 07

Dopo che Franseca se n'è andata, ho trovato una stanza collegata alla camera da letto che funge da spogliatoio, non potevo lasciarli appesi in mezzo al soggiorno perché Ken è un grande maniaco, non voglio svegliare l'animale che vive in lui. Mi sono preso la libertà di mettere via le mie cose negli spogliatoi, facendo attenzione a non toccare le cose di Ken.

C'erano tanti vestiti, il riordino mi ci è voluto un'ora o due, grazie a lei mi ha permesso di pensare ad altro visto che sono lì.

Sono crollato nel letto stanco e non posso dire come mi sono addormentato.

Nel sonno sentivo le dita accarezzarmi le cosce avanti e indietro su e giù, prima ancora di rendermi conto di cosa stava succedendo la sua mano aveva già raggiunto il fondo del mio stomaco, sono saltato dal letto al secondo

Io: vado a farmi una doccia. Dì che vado in bagno

Entrai subito in bagno, chiudendomi la porta alle spalle, rimasi lì dietro la porta, avendo cura di riprendere fiato, la mano sul petto, mi lasciai scivolare a terra.

Decisi dopo dieci minuti di andare a farmi una doccia, una doccia lunga, lasciai che l'acqua calda mi penetrasse nella pelle, mi fece molto bene, non volevo entrare nella stanza, me la stavo prendendo comoda.

Dopo lunghi minuti sotto la doccia, ho deciso di uscire. Mi sono vestito con semplici magliette e pantaloncini.

Ken: Stavo diventando impaziente. Ci vediamo di nuovo in camera da letto

IO : ..

Non so cosa rispondergli

Io: cosa vuoi da me?!

Ken: che tu faccia il tuo dovere di donna

Io, non voglio

Ken: Vuoi che lo facciamo con la forza?!

I frisoni corrono su tutto il mio corpo. Si alzò di scatto, io feci un passo indietro

Ken: Ella?!

Non mi piace la sua abitudine di chiamarmi così e in modo così provocatorio e imponente, mi sento come se gli appartenessi, se già non lo sono.

IO : ..

Ken: Ella?! Con voce insistente

Io faccio.

Si è avvicinato a me

Ken: Chi sono io?! Mettendo le mani incrociate dietro la schiena

Io: mio... mio... marito

Ken: questo è quello che mi sembra

Con un quarto di giro mi afferrò per i fianchi e mi portò intorno alla vita

Io: Ken. Dire che ho contro il mio cuore

Smorzava le mie parole con un basso che solo a lui piaceva. Sentire le sue mani camminare spudoratamente sul mio corpo, toccarmi il petto, lo odiavo, non ne provavo alcun piacere. Gli ho lasciato fare quello che doveva fare sul mio corpo, ero sull'orlo delle lacrime.

Quando ebbe finito, volevo alzarmi per andare a lavarmi contro tutto, mi trattenne

Ken: No, resta. Mi ha messo una mano intorno alla vita. Perché vuoi scappare?! Non sono soddisfatto di te. Mi ha morso la spalla

Avevo questo nodo allo stomaco e alla gola che voleva solo uscire.

La prossima mattina

Mi sono svegliato con dolori in tutto il corpo, accanto a me lui non c'era, ho avuto sollievo per paura che volesse dormire di nuovo con me stamattina.

Non voglio pensare a quello che è successo ieri sera, gli ho lasciato fare quello che doveva fare con il mio corpo, trarne il suo sinistro piacere.

Guardandomi allo specchio del bagno, ho perso un attacco, ero pieno di segni rossi su tutto il corpo, il colpo, il petto, mi ha risucchiato tutto il corpo come un vampiro, avevo i succhiotti su tutto il corpo, il mio petto era palpitante, cosa ha fatto quest'uomo al mio povero corpo.

Ho fatto una doccia calda, l'acqua calda mi scorreva sulla pelle per rilassare i muscoli. Quando sono uscito dal bagno avevo delle chiamate perse di Ken, non so cosa vuole da me ma non voglio sentire la sua voce, non voglio vederlo, nemmeno in pittura. Non ho provato a richiamarlo e quando mi ha fatto altre chiamate ho risposto a malapena, ho lasciato squillare il telefono a vuoto.

Ken non è tornato a casa fino a sera, la faccia tesa, i polsi chiusi, mi ha guardato furiosamente.

Ken: Dov'è il tuo telefono?!

Io qui . Mostrandole il mio telefono in grembo

Ken: Non hai visto le mie chiamate?!

Io: non volevo risponderti

Ken: Davvero?! Non abbiamo un appuntamento da tuo padre oggi?!

Io: per dirgli cosa?! Che sua figlia è sposata con un sadico?!

Ken: Mi parli in modo diverso. disse più calmo

Io: lasciami in pace!

Ken: Mi scusi?!

Io: hai sentito bene! Lasciami solo! Non avvicinarti a me! Non parlarmi !

Fece un rapido passo verso di me

Ken: Sono tuo marito! Catturando la mia faccia. Mi devi rispetto!

Ho ricevuto due schiaffi monumentali che difficilmente mi sarei aspettato di ricevere, poi seguiti dai suoi, schiaffi grandi uno sull'altro, aveva degli anelli che li rendevano ancora più forti. Al sapore del sangue nella mia bocca, ho capito che quest'uomo mi stava picchiando come nessuno aveva mai fatto prima, il mio pianto non gli ha fatto male, le mie scuse ancora meno, la mia richiesta di pietà non credo che abbia sentito .

Io: Ken, per favore.. Dimmi che mi sto stancando

Ken: La prima e l'ultima volta che ti permetti di parlarmi in quel modo. Lui pianse. Non sono il tuo frocio

Mi ha lasciato sul pavimento prima di entrare in camera da letto.

Dopo qualche minuto andò in cucina

Ken: Come pensi di darmi da mangiare?! Sognare in salotto

IO : ..

Ken: non hai cucinato?! Cosa hai fatto tutto il giorno?! lui pianse

IO : ..

Ken: Accidenti, sto parlando con qualcuno!!! lui pianse

In qualche modo mi sono alzato da terra

Io: ti cucino qualcosa. Asciugando le mie lacrime

Ken: No! Perché non hai cucinato niente? Mi afferra per l'avambraccio

IO : ..

Mi strinse forte l'avambraccio

Io: Ken, per favore, mi dispiace, ti cucino qualcosa

All'improvviso mi ha rilasciato, sono andato in cucina, appena mi sono ritrovato solo, ho pianto, oh si ho pianto, non capisco niente, non capisco niente di quello che sta succedendo nella mia vita, cosa fa Dio vuole fare con me, perché la mia vita sta prendendo questa piega?!

Pochi minuti dopo gli ho servito il cibo a tavola, era in salotto a guardare la tv

Io: è pronto. dico molto lentamente. Riuscivo a malapena a parlare perché le mie guance mi facevano così male

È venuto a sedersi a tavola, dopo aver servito stavo per andare in camera quando mi ha fermato

Ken: Dove stai andando?! Siedi là! Ha ordinato senza nemmeno darmi il tempo di allestirne uno.

Mi sono seduto a due sedie di distanza da lui.

Pochi secondi dopo che il suo telefono ha squillato, ho sentito la voce del suo interlocutore, era una donna, hanno parlato per alcuni secondi, lei le ha chiesto di venire urgentemente perché aveva caldo, ho sentito tutto, il volume del suo telefono era alto, oppure c'era così tanto silenzio tra di noi che ho sentito tutto. Non ha nemmeno toccato il piatto, è entrato nella stanza i cinque minuti successivi che era fuori.

Senza nemmeno una parola, o uno sguardo, è uscito per raggiungere questa ragazza, spero che rimarrà lì per tutta la vita.

Ho finito per pulire la tavola, mettere via tutto il cibo, spegnere tutte le luci, sono andato a letto ubriaco.

Quando mi sono svegliato la mattina dopo, avevo mal di testa, mal di testa, guance, sentivo che le mie guance erano gonfie così come le mie labbra, e infatti, la mia testa stava per esplodere! Ho il segno del suo anello sulla guancia, non riesco a muovere la bocca. La luce mi dà fastidio, mi dà ancora più mal di testa.

Ho provato una doccia calda e un'aspirina per calmare tutto. Dopo la doccia e l'aspirina, mi passo una bustina di cubetti di ghiaccio sul viso per sgonfiare il viso.

Mi sistemai in salotto per continuare tranquillamente il mio romanzo ma purtroppo i miei pensieri erano altrove, facevo fatica a concentrarmi.

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