1 - Percorso
Briana camminava senza alcun tipo di percorso fisso.
Tutte le speranze: erano ridotte a quel giorno, nello stesso nulla. Aveva perso la persona che amava di più.
Non perché avessi deciso così; Tutt'altro: l'avevano lasciata sull'altare.
Quella ragazza dagli occhi grigi continuò a camminare, ignorando il dolore che provava calpestando le pietre della strada, attutendo così il dolore che aveva nel cuore.
Non gli importava nemmeno l'aspetto curioso dei veicoli che gli passavano accanto, niente lo interessava in quel momento. Passo dopo passo si sentiva come un guscio senza vita; con un abito bianco che accompagnava la purezza che ora non aveva.
Qualcosa lo fece fermare, c'era una piccola casa di legno a pochi metri di distanza.
Avevano piantato dei fiori che lei ricordava da piccola, e che la fecero andare in quel posto.
Si diresse, come una lucciola persa verso la luce.
Non si voltava indietro, non aveva nessuno che piangesse per lei, né che sentisse la sua mancanza: perciò non le importava se un destino crudele l'attendeva in quel luogo.
Dopo diversi minuti era già faccia a faccia con quei fiori e li accarezzava con la punta delle dita. Chiuse gli occhi ricordando quando lo fece la sua manina.
All'improvviso, si incuriosì dell'interno di quella casa, guardò fuori con un po' di cautela.
Anche se curioso.
L'interno era abbastanza illuminato, le finestre evidentemente aiutavano a mantenere la luce propria.
Briana, senza un secondo di esitazione, aveva già bussato alla porta, quando nella sua visione apparve un ragazzo estremamente attraente. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma per tutto il percorso aveva cercato di dire una parola, ma dalla sua bocca non usciva niente.
-...
-Stai bene? -gli chiese.
Quel giovane sembrava inorridito, e un po' spaventato dalla sposa che aveva perso lo sguardo. Dopo averla guardata velocemente, vide che era molto carina. Aveva grandi occhi grigi, inespressivi e capelli biondi lunghi fino alla vita.
Lei non disse nulla, rimase semplicemente lì, e lui la guardò confuso e le chiese ancora:
-Ho bisogno di aiuto?
Scosse la testa, si voltò senza dire nulla per andarsene. Ma quel giovane non riusciva a lasciare andare quella ragazza che aveva un aspetto piuttosto brutto, le prese la mano e mentre lo faceva: sentì qualcosa che non aveva mai sentito prima, una corrente elettrica che gli correva lungo la schiena e apparentemente quella giovane donna aveva lo sentiva anche lei, perché lo guardò con sorpresa.
- Resta, ti vedo messo male.
Briana rimise gli occhi sulla strada fredda, e poi voltò il viso per guardare quel giovane dal sorriso gentile. Lui annuì e si diresse all'interno della casa.
-Hai fame? -gli chiese.
Anche se sapevo: che non avrei avuto risposta; quella giovane donna annuì con la testa. Si era seduta davanti ad un grande tavolo, che era al centro della stanza.
Dopo pochi minuti: aveva già davanti a sé un piatto di zuppa calda. Il giovane sedeva a pochi metri da lui. Per qualche motivo non riusciva a smettere di guardarla, era molto curioso del motivo per cui si trovava in quello stato.
Era come se avessi adottato qualcosa dalla strada, non volevo dirlo in quel modo o ma è quello che pensavo. Briana, dopo essersi sentita un po' osservata, alzò gli occhi grigi verso quello strano ragazzo.
-Non volevo spaventarti, sono solo curioso, mi dispiace.
Briana non poteva dire nulla. Al contrario, è rimasto in silenzio senza dire nulla e senza poterlo fare.
Il resto della giornata trascorse senza alcun inconveniente per lei.
Mentre osservava incuriosita dalla finestra, quel gentile sconosciuto si avvicinò al suo fianco e la guardò un po' confuso.
-Mi chiamo Esteban.
Lei annuì senza dire altro.
Così ha deciso di continuare a parlare sapendo che non avrebbe avuto risposte dall'altra parte.
-Ho 28 anni, vivo da sola da qualche anno. A dire il vero è da molto tempo che non ricevo alcun tipo di visita, quindi sarò sincero e ti dirò che mi piace che tu sia qui. Ma sei libero, quindi se vuoi andartene ad un certo punto, fallo, non ti fermerò.
Lei annuì e disse a gesti. Saluti a lui, oggetto di gratitudine.
Le prese la mano e disse:
-Ti porto in camera tua. In questa casa ce ne sono diversi a dire il vero, spero che vi faccia piacere sapere che ce ne sono diversi, in realtà non sono tanti ma sono tre. C'è il mio e a pochi passi ce n'è uno che ha un letto per le visite, anche se in realtà neanche mio fratello, i miei genitori, sono entrati più in questa casa.
Briana lo guardò incuriosita e fece un gesto:
"Perché?"
"Suppongo che tu voglia sapere perché, a dire il vero non lo so esattamente," disse con calma, fece una pausa e continuò a parlare: "L'unica cosa che so in questo momento: si sono dimenticati di me." Forse non ero quello di cui avevano bisogno. Eravamo... e c'era sempre poco cibo per tutti. Ci avevano fatto lavorare fin da piccoli, dall'andare a chiedere monetine a pulire i vetri per strada, a dire il vero lavorare non mi dava fastidio perché mi piaceva avere soldi miei, però non ho avuto un'infanzia felice, il maggioranza che frequentava la mia scuola.
Brianna fece una faccia triste.
-Non preoccuparti, è successo tanto tempo fa... non lo ricordo nemmeno più.
....
Grazie mille per avermi letto qui. Fidanzata abbandonata, non è modificata. Potrebbero trovare errori.
La Sposa Abbandonata può essere trovata modificata e con scene extra
Grazie mille!
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