
Riepilogo
Un errore di calcolo e sono nei guai! Mi sono trovato alla mercé di un despota e di un tiranno. E, cosa peggiore, del suo amico. *** - Ok, Eva. Sai cosa ti aspetta, vero? Cominciai ad annuire, molto spesso e a scatti. - Vuoi andare in prigione? - Ian strizzò gli occhi curioso e io scossi la testa da una parte all'altra. - Ti sei preso gioco di me per una settimana. Hai approfittato della mia fiducia e mi hai usato. Come posso punirti per questo? Yannis passò il suo sguardo sulle mie labbra e lo fece scorrere lungo il mio collo. Il suo sguardo lasciò un segno sulle mie clavicole, che si infiammò. - Ora ti userò, Eve..... in qualsiasi modo io voglia. Ed è giusto che duri una settimana....
Capitolo 1 Eva
Mi trovavo sull'orlo del precipizio, cullando la mia bambina che dormiva. Il suo calore mi fece sentire un po' più tranquilla, ma sapevo che... che era la fine! Non c'era nessun posto dove andare. Se avessi fatto un passo indietro, le mie scarpe da ginnastica sarebbero scivolate dalla scogliera sabbiosa. E io e lei saremmo volati giù.
Ero in un vicolo cieco. Non conoscendo il terreno, avrei dovuto accendere il cervello, e poi il navigatore, e prendere la strada - dove c'era molta gente, "civiltà", rumore e... un distributore di benzina, dopo tutto! Ma ho fatto tutto di fretta, solo per allontanarmi da quella casa. Ero su una corsia preferenziale, non avevo ancora elaborato il mio piano. Quando ho avuto la possibilità di sgattaiolare via, l'ho colta al volo.
L'inseguimento è durato molto a lungo, circa un paio d'ore. La mia auto ha finito la benzina quando sono finito nel bel mezzo del nulla! In una landa desolata su una scogliera senza testimoni! Se mi puntano una pistola alla testa, nessuno può aiutarmi!
Sullo sfondo del tramonto, il lago blu alle mie spalle era bellissimo e insolitamente calmo. Ma io... Tutto dentro di me tremava e si agitava, come se un tornado si stesse abbattendo su di me. E in un certo senso era vero!
C'erano due auto: un enorme SUV nero, simile a un carro armato, si fermò a sinistra, e una berlina premium blu scuro lucido si fermò stridendo proprio davanti a me. Una nuvola di polvere si sollevava dalle ruote frenate bruscamente e l'erba seccata dal sole fumava sotto i pneumatici.
È stato il primo a uscire dalla berlina. Proprio l'uomo a cui avevo chiesto un lavoro. Mi era stato promesso di essere pagata bene, con un anticipo cospicuo e promettente. Dovevo intrufolarmi nella sua villa sotto le mentite spoglie di una cameriera e rubare ciò che quest'uomo teneva tanto: questo piccolo angelo che dormiva dolcemente tra le mie braccia.
- Ridammi mia figlia", mi ha detto con freddezza e durezza. - Non fare niente di stupido. Se ti muovi, sarai nei guai.
Mi stava venendo incontro, senza mai smettere di guardarmi negli occhi. Odio e rabbia contorcevano il volto dell'uomo. Sapeva che non avevo un posto dove scappare e io non osavo fare un passo indietro. Non con una bambina in braccio. Non con il suo piccolo angelo...
- Dammelo", si fermò a mezzo metro da me e tese le braccia davanti a sé. La sua guardia di quattro uomini ci circondava contemporaneamente. Nel caso avessi cercato di scappare.
Girai la testa e guardai dietro le spalle, proprio nel cuore dell'abisso blu. Il vento aveva agitato l'acqua e il lago si era infuriato, come se avesse percepito l'arrivo di un problema. LUI mi aveva raggiunto... Il turbine chiamato Yannis mi aveva raggiunto!
Mi voltai verso di lui. L'uomo era in piedi, molto vicino a me, e mi guardava con uno sguardo che avrei preferito non conoscere o vedere. In silenzio e con delicatezza, infilò i suoi palmi caldi nelle mie mani. E con altrettanta delicatezza mi tolse il bambino dalle braccia, portandomi via l'unica cosa che poteva trattenere la sua rabbia e impedirgli di piovere su di me.
Angel Lina, sentendo il cambio di mano, aprì gli occhi per un attimo. Allungò la piccola mano candida per accarezzare la barba del padre, sorrise, ma il sonno la vinse.
- Porta via Angelina, Damir", disse l'uomo con calma e consegnò la figlia alla guardia, poi si rivolse a me.
Occhio a occhio. L'odio si trasforma in paura. Come uno sciacallo su un animale ferito.....
Biondo, con occhi celesti, quasi blu, in cui non c'era altro che freddezza e odio per me.... Angelina non ha ereditato solo il colore degli occhi e dei capelli, ma ha preso da suo padre anche nei tratti del viso: zigomi spigolosi, incavi sulle guance e labbra carnose. Se avessi visto quest'uomo per strada, avrei pensato che fosse l'incarnazione stessa della gentilezza e dell'amabilità. Ma quello che mi stava davanti era un tiranno.
"Il diavolo sotto le spoglie di un arcangelo", diceva di lui la sua ex moglie. È stata lei ad assumermi per questo difficile lavoro.
Sorrise perfidamente e allungò lentamente la mano in avanti. Come se volesse posarla sulla mia spalla tremante. Ma invece mi spinse. E, con un urlo, cominciai a cadere all'indietro...
