Like Strangers
'Farò finta di non averti mai posato gli occhi addosso e di non averti mai incontrato prima. Siamo estranei per ora ai loro occhi'. -Veronica
"Dante, hai mai pensato di trovare una compagna"
Allen gli chiede mentre posa il cucchiaio, alza la mano per il cameriere per l'acqua e la vede arrivare proprio con quella. Gliela mette davanti, lui sorride di nuovo e lei lo ignora togliendo velocemente le mani dal bicchiere.
"Uno è bastato perché l'altro è fuggito con un altro lupo mannaro", mente ad Allen bevendo un sorso e lancia un'occhiata in disparte, trovandola ferma nel suo passo, poi riprende a camminare.
"Interessante, pensavo che non l'avessi mai trovata, ma ehi, chi se ne frega" alza il bicchiere che entrambi fanno tintinnare insieme e ci beve sopra.
"Ok, vedi quella ragazza" abbassa la voce, escludendo tutti dai loro collegamenti mentali e alzando una barriera al loro tavolo. Gli occhi di Dante seguono Allen e trovano la sua compagna che sorride accanto a un cameriere maschio, che era più vicino a lei e le sussurra qualcosa all'orecchio, poi lei ride di nuovo.
Lui digrignò i denti "E lei Allen?" guardò di lato per trovare il suo amico che sorrideva e Dante conosceva troppo bene quello sguardo, il suo amico è innamorato della sua compagna. Non gli piaceva dove stava andando la loro conversazione, tuttavia, fa finta di non sapere nulla di lei.
"Sto pensando di farla diventare la mia luna".
Sentì il suo lupo ringhiare dentro di lui, eppure lo spinse sulla nuca.
"Non è la tua compagna o un membro del tuo branco".
Dante sapeva che la sua compagna non era né del suo branco né di quello di Allen. Ricorda che vive in un territorio neutrale gestito dal consiglio. Tutte le questioni lì sono gestite dal consiglio, gestito da quattro Alfa di alto rango. Lui avrebbe dovuto essere incluso, ma si rifiuta di farne parte. Li incolpa ancora per la quasi morte del suo branco.
Non gli hanno mai dato una mano quando i furfanti hanno attaccato il suo territorio quando aveva quattordici anni e nemmeno quando ha raggiunto i diciotto. Hanno lasciato un ragazzo e il suo branco a morire nelle mani spietate dei lupi feroci e dei furfanti.
Ora il branco di quel ragazzo è temuto da tutti e lui sta usurpando tutto ciò che hanno costruito e gestito e uno dei suoi obiettivi è che un giorno il territorio neutrale dove vive il suo compagno sarà anche suo. Farà in modo che striscino alla sua porta, implorandolo in ginocchio di aiutarli.
Allen sorride "Lo so, ma lei mi piace, c'è qualcosa in lei che non riuscivo a togliermi dalla testa" le sue parole lo riportano alla realtà, eppure quelle parole gli ricordano il motivo per cui lei non è accanto a lui, il motivo per cui ha un solo amico nella sua vita.
"Ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati", dice mentre Dante gioca con il suo vino prima di mandarlo giù mentre si sentiva a disagio.
"Allora, cosa ti fa aspettare" domanda Allen "Beh, diciamo solo che dopo aver rimosso il cretino accanto a lei".
Dante ridacchia e finge di non essere interessato a lei. Non voleva attirare l'attenzione o che il suo amico pensasse che avesse un debole per lei. Rovinerebbe l'accordo che ha appena firmato con il suo branco, quindi ha mantenuto intatta la sua emozione di lupo.
Poi guardò bene il maschio e si rese conto che era uno dei suoi ex membri, lo ignorò e bevve di nuovo il suo vino.
Tornarono a parlare del loro branco, lui lanciò due volte gli sguardi verso di lei finché non la vide uscire dalla sala da pranzo. Ha fatto finta di far scivolare giù il drink, schizzando sul suo smoking, si sposta e cerca di pulirlo.
Il cameriere cerca di aiutarlo ad asciugare la macchia, ma lui li respinge educatamente prima di chiedere le indicazioni per la toilette.
Segue il suo profumo e la aspetta mentre lei è nel bagno delle donne. Il profumo è diventato più forte e lei gli passa accanto stando in piedi davanti a lui e dandogli le spalle.
Dante allunga le mani intorno alla sua vita e la sua testa nell'angolo del suo collo e le mormora dietro l'orecchio mandandole brividi in tutto il corpo
"Mi manca il tuo profumo".
Lui la lascia andare, leggermente lei si gira verso di lui e lo schiaffeggia sulla guancia.
"Mi hai respinto, idiota, non sei qui per farlo di nuovo", lui ridacchia "forse" la prende in giro e lei si sporge in avanti verso di lui "e tu conosci molto bene la mia risposta a questo".
Lui le afferra il braccio tirandola più vicino a sé mentre lei lotta per liberarsi dalla sua presa
"e non passerà molto tempo prima che tu la accetti".
