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Pagando il debito del padre

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Ariel89
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Riepilogo

Una giovane dottoressa rinuncia al suo futuro a causa del debito di suo padre con uno dei più potenti clan mafiosi, gestito da due affascinanti ma spietati gemelli.

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1

MASSIMO AMBROSI

'Capo la figlia di Giovanni Minto e la famiglia sono appena arrivati in città.

Come dobbiamo procedere?'

'Quanti soldi avanziamo da lui? '

'il debito era di 100'000 dollari mai pagato. Lui è morto da 5 anni.'

'Perché sono qui?'

'Lei ha accompagnato un bimbo in ospedale ha un grave problema cardiaco. E' un intervento delicato pochi si fidano di farlo.

In Italia volevano tutti i soldi subito qui li accettano a rate ma deve dare una garanzia. Deve avere un lavoro'

'Occupartene tu Alessio. Non voglio che quella mocciosa trovi nessun lavoro neanche come addetta alle pulizie.

Niente.

La vita di quel bambino sarà il pagamento per quel debito.'

'Si boss.'

HELENA

'Per favore vi prego solo un'opportunità.

Lavoro sodo,accetto qualsiasi incarico.

Per favore.'

Questa è la seconda settimana che sono a New York devo a tutti i costi trovare lavoro o non potrò curare mio fratello. Sto' girando tutto, qualsiasi posto ma nessuno accetta nemmeno il mio curriculum.

Disperata mi guardo intorno ho passato tutti gli ospedali, i bar ,tutti i ristoranti, i centri massaggi, i negozi, ovunque ma la risposta è sempre la stessa

'Signorina mi spiace non possiamo offrirle un lavoro.'

Ma perché? Cosa ho che non va?

Ho provato anche nei locali notturni ma niente.

Mi specchio sulla vetrina di un negozio.

Sono in ordine:

i miei capelli biondi sono spazzolati bene, il trucco leggero e ' a posto ,non ci sono sbavature, il vestito è ' semplice e non lascia intravedere niente ed indosso degli stivaletti carini.

'Non capisco dove e' il problema?' Chiedo disperata a nessuno in particolare

Il proprietario del bar a cui ho appena chiesto se aveva bisogno di personale mi porge una foto.

Una mia foto.

La giro e mi si ferma il cuore

'Chiunque le offra lavoro verrà punito.

M. A e S.A.'

Lo guardo ha gli occhi sconsolati.

'Io avrei bisogno davvero e ti assumerei ma non posso permettermi di andare contro di loro. Mi spiace.

Se vuoi trovare lavoro devi risolvere questo. Altrimenti non lo troverai mai.'

Almeno ora conosco il problema.

Ma perché?

'Li conosci?'

'Tutti a New York li conoscono piccola e nessuno li sfida o almeno non apertamente.'

'Sai dove posso trovarli?'

'Vai in questo locale' mi porge un biglietto da visita '

È ' di loro proprietà. Sicuramente sapranno dirti dove trovarli o quando.'

'Grazie mille ...' 'Jackson però per favore non coinvolgermi'

'Certo. Era solo per ringraziarti.'

Lo saluto e guardo il biglietto e ' scritto

fairy's love ed e' un nightclub ma è aperto tutto il giorno.

Ottimo andiamo a capire cosa vogliono questi tipi da me.

Arrivo davanti al locale e un buttafuori mi ferma.

Gli mostro il biglietto.

Lui parla con qualcuno alla radio e poi mi risponde che i proprietari non vogliono parlare con me.

'Di' loro che rimarrò qui fino a che non accetteranno di parlare con me.'

Non ho altro da fare e comunque questa ora è la mia priorità.

Senza lavoro mio fratello morira'.

Dopo un paio d'ore il buttafuori mi fa entrare.

Il locale che da fuori sembra un piccolo bar dentro e' bellissimo e colorato ed è molto grande.

Sembra una discoteca con una zona vip con tavoli e palco privato e un bar piccolo, una zona con un bar enorme dove davanti c'è un vero e proprio palco con tanto di palo per lap dance.

in questo momento c'è una bellissima ragazza bionda che sta' danzando.

È vestita con un completo cortissimo nero e reggicalze abbinate e un paio di tacchi vertiginosi.

Come riesce a ballare così?

La musica è ipnotizzante e i suoi movimenti pure.

È molto sexy.

Mi fanno fermare li e io la osservo meglio.

E' realmente molto brava peccato non poter vedere il volto coperto da una bellissima maschera creata da due fate che si danno le mani una bianca ed una nera.

Osservo le altre persone che sono qui e noto che tutti i dipendenti hanno una maschera con le fate.

Ci sono due tipi di maschere:

Quelle con due fate che si tengono per mano e le mani si stringono sul naso delle ragazze e altre invece con una fata unica che il corpo della fata copre il naso e le ali gli occhi.

E' tutto così suggestivo.

Le maschere con le due fate sono bianche e nere.

Quelle con una fata unicasono di colori brillanti. Chi lavora qui non ha una divisa. Sono vestite di colori diversi ma lo stile è lo stesso:

tacchi, calze con reggicalze, vestito cortissimo e maschera.

Alcune hanno maschera e vestito abbinate, altre no quindi presumo non ci sia una regola specifica per questo.

Dopo qualche minuto un uomo biondo vestito in giacca e cravatta mi si avvicina.

'Helena Minto?'

Annuisco

'Bene seguimi' dice con voce burbera.

Prendo un profondo respiro e lo faccio.

Helena resta concentrata. Devi capire cosa c'è che non va e risolvere il problema a tutti i costi.

Mi porta fino al retro del locale dove c'è una porta con scritto privato.

Mi blocco dove stiamo andando? Mi potrebbero fare del male.

Il ragazzo sembra capire cosa sto ' pensando e mi parla

'Ti sto ' solo portando dal capo. E' in ufficio. Tranquilla.'

Annuisco nuovamente.

Questa situazione mi mette a disagio ma non posso darlo a vedere.

Qualcosa mi scuote.

No non posso davvero.

La vita del mio fratellino dipende da questo devo essere decisa,.

Devo essere sicura.

Devo capire il problema.

Con rinnovata sicurezza salgo le scale dietro al ragazzo.

Ci fermiamo davanti ad una porta abbastanza grande e lui bussa.

'La ragazza e' qui boss.'

Un secondo di silenzio poi una voce dura dice: 'falla entrare.'

MASSIMO

'Capo,Mark dice che c'è una ragazza bionda che vuole parlare con voi.

Ha un vostro biglietto'

So esattamente cosa è successo.

La figlia di Minto ha chiesto a qualcuno lavoro e quel qualcuno le ha detto che non lo trova per colpa nostra.

Non avevo intenzione di parlarle ma dopo due ore la ragazza testarda è ancora seduta sulla panchina.

La vedo dalla finestra.

Decido di spiegarle il motivo e la faccio chiamare.

Chiedo ad Alessio di farla entrare e chiamo anche Luca. Non resto mai da solo con qualcuno senza sapere che è' sicuro anche se quella bambolina non sembra armata.

HELENA

Entro nella stanza.

E ' bella arredata con gusto e c'è una grande scrivania con più sedie.

C'è un uomo seduto.

Ha capelli castano scuro e intensi occhi verdi.

Rimango immobile e lo fisso.

È attraente. Vestito anche lui in modo impeccabile sempre giacca nera e camicia bianca solo che lui a differenza dell'altro uomo ha la cravatta nera.

Non parla ma fa cenno di sedermi ed obbedisco.

Nel frattempo entra un altro uomo con capelli neri e sempre in abito.

Sono di nuovo nervosa.

Non va bene sono in una stanza con tre uomini.

Noto anche che sono armati.

'Mi farete del male?'

L ' ultimo arrivato ride e mi guarda.

'Forse dovevi pensarci prima di entrare qui piccola.' Dice

E poi va a sedersi con l' uomo dagli occhi verdi.

il biondo invece resta accanto a me.

Ecco ora sono davvero spaventata

L'uomo dagli occhi verdi finalmente parla

'Perché sei qui Helena?'