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Capitolo due: Senzatetto.

Non so davvero come siano passati i giorni, non ricordo nemmeno di essermi alzato dal divano, sono stato insensibile per tutto il tempo. Seduto lì a guardare il mostro giallo, vogliono demolire l'edificio. Sono d'accordo che merita di essere demolito, ma che dire delle anime solitarie che vivono qui.

Ma è successo che oggi è il mio primo giorno da senzatetto. Il signor Thompson è passato stamattina per dirmi di andarmene o chiamerà la polizia, immagino che la sua offerta di farmi stare da lui sia finita. Rabbrividisco al pensiero che preferisco morire che stare con lui, non sono mai stata intima con nessuno, e grazie tante ma la mia prima non sarà con un audace pervertito di mezza età in sovrappeso.

Ho in mano il mio borsone che contiene tutto quello che possiedo compreso Leo che non lascerei mai, questo mi ricorda la prima volta che sono stata da sola. Sono sopravvissuto allora e sopravviverò adesso.

Sono uno zombie che cammina, perso nei miei pensieri non mi accorgo nemmeno quando mi scontro con una montagna umana e cado all'indietro con un grande oomph, guardo su e su e su ho dovuto allungare il collo per vedere la faccia del tizio e dannazione è un sito che si erge a 1 metro e 90, con una mascella forte, profondi occhi verdi con un bordo argentato, capelli biondi sporchi che gli cadono sul mento.

"Mi dispiace tesoro, lascia che ti aiuti ad alzarti" ho sentito mani forti che mi sollevavano dal pavimento, ma dovevo ancora alzare lo sguardo per vedere la sua faccia dato che a malapena raggiungevo il suo mento.

Ridendo si china di fronte a me e dice "sei una cosina carina, vero zucchero".

Presa dal panico balbetto e cerco di allontanarmi dal gigante, solo per scontrarmi con un secondo muro umano identico, ma questo non sta ridendo, i suoi capelli sono tagliati più corti ma può ancora passarci la mano attraverso, e i suoi occhi sono penetranti come se potesse vedere proprio nella mia anima e nel mio segreto più oscuro e profondo.

Messo all'angolo tra i gemelli comincio a iperventilare, ho paura. Il gemello scuro se ne accorge e mi passa le dita sul mento "Va tutto bene, tesoro, respira, non ti faremo del male".

La sua voce è profonda e chiede di essere obbedita e io faccio proprio questo, il mio respiro è più controllato ora, ma mi guardo ancora intorno desiderando di scappare.

A quanto pare, non sono stato così discreto come pensavo di essere, dato che lo stesso gemello parla di nuovo "Shh sei al sicuro, come ti chiami zucchero? Io sono Kane e quello compiaciuto laggiù è il mio gemello Kyle".

Non ho potuto trattenere la risatina che mi è sfuggita dalle labbra, sono identici e anche i loro nomi corrispondono. Mi copro velocemente la bocca con entrambe le mani e arrossisco. Guardandomi ancora con aspettativa mi sono ricordata che mi ha fatto una domanda, arrossisco di nuovo e sussurro "Sono Nala".

Entrambi mi hanno guardato come se fossi qualcosa di speciale, forse un mostro. Probabilmente la seconda, visto il mio aspetto e come mi sento in questo momento. Mi chiamavano "zucchero" e "dolcezza", ma io mi sentivo tutt'altro che dolce in questo momento. Non ce la facevo più e sono scappato via.

Kyle POV

Non posso credere alla mia fortuna, lei è la cosa più carina del mondo con i riccioli castani che le cadono intorno alle spalle, gli occhi blu e le fossette più carine, anche la sua risatina era adorabile.

Guardai il mio gemello che ancora sorrideva come un idiota

"Kane penso che sia quella giusta"

Mio fratello espirò drammaticamente e mi guardò.

"Dai, amico, non dirmi che non ti sei sentito tirato, è una bambola che cammina".

Questa volta Kane mi ha dato un'occhiata completa prima di rispondere

"Sì, sono d'accordo, è una bambola, una sottopeso, hai visto i suoi occhi, sembrava persa e triste"

"Sì, l'ho vista, ma possiamo rimediare, andiamo amico, chiamiamo l'alfa" ho risposto mentre chiamavo il nostro alfa Christian.

"Sì?

"Beh, ciao anche a te".

"Vuoi qualcosa Kane?"

" Penso che abbiamo appena trovato quello giusto, e prima che tu dica di no anche il brontolone qui è d'accordo con me".

Ci fu silenzio sulla linea seguito da un disperato

"Sei sicuro?"

"Sì, sono sicuro al cento per cento, fidati di noi".

"Seguila, tienila d'occhio e poi decideremo come procedere".

La linea era morta e Kyle fece una rapida danza felice, finalmente avrà un bambino con cui giocare.

Nala POV

Dopo la mia scaletta con i gemelli mi sono messo al lavoro in preda alle vertigini, faccio il cameriere in una cena old school abbiamo il feeling retrò o almeno così piace pensare al proprietario Mr. Adams, essendo un sessantaquattrenne testardo nessuno era disposto a discutere la questione con lui, abbiamo lasciato il vecchio vivere i suoi sogni.

Mi infilo velocemente nella mia uniforme da annaffiatrice, un vestito giallo corto che mi copre a malapena il sedere, con un grembiule marrone sopra. La gonna è troppo corta, ma le altre ragazze dicono che è meglio per le mance, io invece continuo a tirare giù per rimanere coperta.

Eravamo insolitamente occupati per un giovedì sera, la maggior parte del nostro carico di lavoro veniva durante il fine settimana. La notte è passata velocemente con me che avevo a malapena il tempo di sedermi, meglio che sedermi e avere il tempo di annegare nella mia miseria.

Alla fine del mio turno, fuori era buio e non avevo un posto dove andare, ho cercato di convincermi che sono abbastanza forte.

Puoi farcela Nala, nessun diciassettenne ha paura del buio, andrò semplicemente a sedermi al parco fino al mattino, tanto non fa quasi freddo, risolverò le cose, lo faccio sempre.

Dopo il mio discorso d'incoraggiamento, mi congedo e mi incammino fuori. Sono sette isolati a piedi fino al parco, posso farlo, posso farlo. Sono a due isolati di distanza quando sento qualcosa dietro di me, non mi volto e continuo a camminare, il lampione decide di arrendersi sopra la mia testa e mi prende il panico so che è stupido ma ho paura del buio e me ne vado correndo.

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