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Non siamo tuoi

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Elen Blio
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Riepilogo

- Vai via, Nadya, non ho bisogno di te! - Ma perché, Ilyas, tu... - Non capisci? Tu stesso dici di essere una piccola, brutta e povera ragazza. E io guarirò presto, e tutto andrà ancora bene! Che bisogno ho di te? - Ma... - Vattene! Pensavo che mi amasse, ma stava solo giocando con me. Feci quello che voleva: me ne andai senza dire nulla del bambino. Ci siamo incontrati di nuovo ed ero sicura che non mi avrebbe riconosciuta, ma mi sbagliavo di grosso...

Brava RagazzaMiliardarioLacrimeTradimentoAmoreRomanticoSegreti

CAPITOLO 1.

- Vai via, Nadya, non ho bisogno di te!

- Ma perché, Ilyas, tu...

- Perché! Non capisci?

- No", la mia voce trema, si interrompe, perché davvero non capisco nulla.

- Sei una ragazza piccola, brutta, povera, senza istruzione e senza prospettive. E io... presto mi rimetterò in piedi, sarò operata e potrò vedere di nuovo, e tutto sarà ancora fantastico per me!

Tremo, so che dovrei dire qualcosa, ma non riesco ad aprire la bocca. A volte mi succede. Mi chiudo, resto lì come un pilastro, come... come se fossi stato toccato da un bastone di ghiaccio e fossi morto congelato.

Se non altro a morte!

- Nadia, sei lì?

Sono in silenzio. Non ci sono, Ilyas! Non ci sono. Mi hai distrutto. Ho in mano una scatola di plastica con un test con due strisce. Ma tu non lo saprai e... che Dio ti giudichi.

- Nadia! Rispondimi! Merda... Dove sei?

Sta girando la sedia a rotelle, vedo la mascella serrata. Una barba che non si rade da tre giorni. Una volta dovevo fargli la barba. Non riusciva a farlo da solo, non riusciva a radersi il mento in modo pulito come voleva. Era nervoso, mi rimproverava, dava di matto se gli toccavo maldestramente le cicatrici.

- Nadia!", urlò a squarciagola, e io mi misi a ridere!

Ingenuo, sciocco passerotto! Speravi di essere felice? Volevi essere amato? Pensavi che se fosse stato handicappato e cieco saresti riuscita a conquistarlo?

Antipatica, patetica, stupida.

- Nadya..." e ora parla a bassa voce: "Passero, se sei ancora qui, rispondimi, ti prego!

E di nuovo un grido selvaggio:

- Rispondimi! Nadia!!!

E io rimango in silenzio, non perché non possa dire nulla, ma perché non ho nulla da dire, le lacrime mi scendono sulle guance e le lascio scorrere...

- Nadia, ti sento piangere! Lo sento! Passero, rispondimi...

- Capisco tutto, Ilyas. Non c'è bisogno di gridare. Me ne sto andando. È solo che... ho bisogno di fare i conti. Tuo fratello ha promesso di pagare la penale se...

- Tamerlan pagherà, non preoccuparti.

- Io... non mi preoccupo... Come possono i morti preoccuparsi?

Io sono morto. Mi ha ucciso lui.

- Si', se mai... se ci saranno ripercussioni dalle nostre... nostre... notti, tu... di' a Tamerlan che lui... ti dara' dei soldi.

- Soldi? - Non riesco a capire cosa voglia dire, ma il mio cuore si ferma prima, perché immagino sia qualcosa di brutto, molto, molto brutto...

- Sì, soldi, così... così ti liberi di...

Smette di parlare prima di aver finito, ma io so già cosa stava per dire.

Quelle piccole strisce scarlatte nel contenitore bianco. Sta parlando di loro. Vuole sbarazzarsi di loro...

Ma non dipende da lui! È mio!

Alzo il mento con orgoglio, dimenticando per un attimo che lui non può vedermi.

- Va tutto bene, Ilyas. Va tutto bene, non devi preoccuparti.

È il suo turno di stare zitto. E così sia.

Mi rendo conto che mi ha già detto tutto.

- Addio, Ilyak. Sii felice.

- Addio...

Gira le ruote in modo da darmi le spalle. E io...

non posso fare diversamente! Vorrei davvero farlo, ma... non ci riesco!

Corro dietro di lui, gli metto le braccia al collo, lo stringo a me, lo giro, lo bacio come una pazza, baciando il suo volto sfigurato, che mi sembra il più bello.

- Ti amo. Ilik, mi senti? Ti amo! Non avevo bisogno di nulla, solo di amarti, tutto qui! Ti amo!

Baciandolo un'ultima volta, sento le sue mani sul mio corpo. # Forse ora mi dirà di restare? Si riprenderà tutto? Sarà di nuovo mio? Solo per un'ora! Anche solo per un giorno!

Ma poi? Sta dicendo la verità. Sono una ragazzina brutta e sciocca, e lui...

Così spingo via le sue mani e corro, corro via dalla sua stanza, da questa casa inospitale.

Già in strada mi fermo, respirando pesantemente, mi brucia il fianco. Solo lì mi sono resa conto che da qualche parte nella stanza mi era caduto il piccolo contenitore di plastica con il test...

Le mie due strisce...