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Capitolo 4

Dopo l'incontro con Damien sono tornato a casa, il pranzo era servito a recuperare, lui a raccontarmi quello che aveva fatto in questi ultimi anni, i luoghi che aveva visitato, e io, i cambiamenti che si erano manifestati nel branco Wolfgang, le mie delusioni e dolori lungo la mia crescita. Naturalmente avevo omesso certi sentimenti che mi suscitavano ora riguardo al nostro nuovo Alfa, questo era qualcosa che non volevo ammettere a me stesso e tanto meno agli altri. Così il resto del tempo libero che mi ero concesso dalla Biblioteca Comunale l'ho trascorso da solo, di nuovo a casa.

Avevo già girato i canali della televisione per un'ora, nessun programma catturava davvero la mia attenzione o suscitava interesse, e in realtà stare rinchiuso in casa era qualcosa che non mi piaceva molto, né era nella mia natura. Damien aveva alcuni problemi di alloggio da risolvere per il resto del pomeriggio, avevo insistito che rimanesse con me per un po', ma aveva rifiutato categoricamente, anche se non era molto comune per un maschio condividere una casa con una femmina di lupo senza una sorta di relazione di sangue o di compagnia sessuale, non mi importava davvero cosa pensassero gli altri di noi, avevo vissuto da solo per anni e non era affare di nessuno chi mi mettevo in casa ora. Ma c'era qualcosa di enigmatico nel suo sorriso mentre rifiutava la mia offerta.

Facendo un respiro profondo mi alzo, andando verso il frigorifero, ne osservo il contenuto, oltre a qualche lattina di coca, frutta e una lonza di carne arrostita, niente di dolce mi sorrideva lì. Andando alla finestra, osservo la foresta che circondava il piccolo chalet di legno dove vivevo, un'eredità dei miei genitori. In fretta e furia sarei nella casa vicina in pochi minuti. Jared di solito non c'era a quell'ora, sempre impegnato a risolvere i problemi del branco, così ho potuto fare una deliziosa visita ad Andrea che ormai era sempre incollato al forno con le sue deliziose ricette di torte. All'ora della merenda, ci preparava sempre qualcosa di meraviglioso da mangiare.

Correndo fuori di casa seguo il sentiero già tracciato anni fa che portava direttamente a Jared e Andrea, erano uno dei miei rari vicini all'interno della vasta foresta, poco distante dalla città, quindi ero cresciuto con un'amicizia molto pura con Andrea da quando era nata. Ero più vecchio di lei di 3 anni, eppure andavamo meravigliosamente d'accordo. Feci un respiro profondo mentre mi avvicinavo alla cabina, assicurandomi che non mi sarei davvero imbattuta in un uomo che mi avrebbe tolto la fame di torta ma mi avrebbe lasciato la fame di qualcos'altro. Bussai alla porta e inspirai di nuovo, nessuna traccia di Jared, sapevo che non potevo evitarlo per sempre, ma almeno ci avrei provato il più possibile. Ho sorriso quando ho visto la faccia di Andrea sporca di farina, le sue mani erano allo stesso modo anche se ha cercato di pulirle su un asciugamano da cucina.

Sembra che io sia arrivato al momento giusto. - Sono scoppiato in un enorme sorriso già con l'acqua in bocca.

Si può sempre indovinare quando qualcosa di delizioso è nel forno. - Andrea ride allontanandosi dalla porta in modo che io possa entrare.

Sai com'è... - Sorrido divertito indicando il mio naso con l'indice. Ho sempre avuto un buon senso dell'olfatto.

Beh, ancora un po' e potremo avere una torta con il caffè che sto preparando ora.

Annuisco quando mi fa l'occhiolino, Andrea mi conosceva bene, un caffè che non ho mai rifiutato. Guardandola in cucina, così casalinga, a differenza di me che ho sempre amato camminare fuori, correre, cacciare, ululare alla luna, ho notato quanto assomigliasse a mia madre che si prendeva cura di tutti quelli che la visitavano.

Ti serve aiuto? - chiedo sapendo subito la risposta, lei riderebbe solo per averla interrogata.

È una domanda retorica, vero? - Andrea mi guarda di traverso, il sorriso malizioso sulle sue labbra.

__ Assolutamente!"- dichiaro immediatamente, prendendo posto al tavolo, quando all'unisono, entrambi ci facciamo una risata. Per un momento alzo il sopracciglio quando vedo Andrea che si morde il labbro, osservando l'interno del suo guardaroba. Cosa?

Questa volta voglio la glassa al cioccolato sulla mia torta, ma mi manca un po' di cacao. - Mi guarda seriamente per un momento. Tieni d'occhio il forno, sto andando al negozio e non ci metterò molto.

Va bene, se non ritardi, non ci sarà pericolo che la casa prenda fuoco.- La guardo con una smorfia, Andrea si limita a ridere e se ne va immediatamente.

Jared si avvicinò pensieroso al perimetro della foresta, la notizia che un umano era stato attaccato nelle vicinanze lo rese apprensivo e in allerta. Avrebbe dovuto osservare tutti molto da vicino, anche più da vicino del solito. Inspira intorno alla casa quando a pochi metri di distanza, qualcosa ha un odore gustoso e il suo stomaco brontola inquieto, non si è nutrito dalle prime ore del mattino e non gli è stato permesso di cacciare durante i suoi giri. Saltando la finestra della cucina che era sempre aperta quando usciva in forma lupina un altro odore invade i suoi sensi, un odore delizioso che aveva sentito qualche ora fa, il suo umano prende forma lasciando il lupo inquieto sottomesso ai suoi voleri.

Il suo odore era inebriante, non può resistere e si posiziona a pochi centimetri dal suo corpo perfetto, coperto solo da pantaloncini corti e una camicetta a dorso nudo. Prende un respiro pesante nel momento esatto in cui lei nota qualcosa e si gira.

Ciao Katerine...

I suoi occhi verdastri erano spaventati, ma non era solo paura quella che il suo corpo emanava, lei era eccitata e questo lo rendeva più caldo, molto caldo al punto che avrebbe voluto sapere fino a che punto lei poteva bruciarlo.

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