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Capitolo 9

Le mostro la cintura, piegata a metà. Vedo il tremito intensificarsi mentre il suo labbro inferiore si sporge.

Mi viene voglia di passarci sopra la testa per assaggiare la morbidezza e il calore della sua bocca.

Dannazione, perché intorno a lei ci sono solo pensieri sconci? Non mi è permesso!

Non possiamo!

Io e Dean dobbiamo tenere duro. Dobbiamo riprenderci la nostra e piegare la mamma di quella bambola come quella mamma ha piegato noi.

Cazzo! Ma è la bambola che vuoi piegare, non la madre.

Forza, Sam! Tieni duro! - Mi sto dando un ordine.

La ragazza ha solo bisogno di una piccola lezione.

Deve sapere che non deve mettere le mani addosso agli adulti. Che può essere molto pericoloso.

- Non lo faccia, per favore! - La bambina sta balbettando.

- Sì", la mia voce suonava roca per il desiderio. - Sì, devi!

La prendo per mano e la trascino nella camera da letto successiva. La sua camera da letto, che non abbiamo mai raggiunto.

La tiro su, la spingo sul letto e la faccio sdraiare su un fianco.

Cazzo, che spettacolo!

È magra, ma ha un bel culo!

Non è Kim Kardashian, ma è troppo, ma questa è la parte migliore.

Indossa un perizoma di pizzo stretto. Dovrei toglierli. Ma se lo faccio, non credo che mi fermerò. E non posso farlo, cazzo!

È come un mantra!

Non puoi, Sam! Non puoi! Non puoi!

Solo a scopo educativo.

- Ti prego, non farlo! Ho paura! Ti prego...", balbetta, dimenando il sedere. - Farò tutto quello che dici! Qualsiasi cosa!

Oh, piccola, non dire così. Non farai tutto... Sarai fuori prima ancora di arrivare all'ano.

Noi? Ho detto noi? Bella dichiarazione di non responsabilità. Freudiano.

Quindi siamo noi. Я. Dean. E il bambino.

Cazzo...

Vorrei che non stesse accadendo! Perché...

Perché non ci scoperemo questa bambina! Ci scoperemo la sua mamma, ma non in termini di sesso, in termini di cervello. La fotteremo di brutto. Finché quella puttana non ci restituirà tutto quello che ha rubato!

- Zio Sam, per favore!

Beh, visto che me lo chiedi...

Sollevo la cintura e... la abbasso delicatamente sul mio culo morbido e bianco. Un po' per gioco.

Poi la prendo e la colpisco. Non con forza. Solo per lasciare un piccolo segno rosa.

- Ahi! Fa male!

- No, tesoro, non fa ancora male, ma ora...

Il terzo incontro tra la mia cintura e il suo buco del culo è più sensibile per entrambi. Il mio cazzo sta eruttando con una sovrabbondanza di desiderio. Il suo culo si tinge di cremisi.

Ed ecco un altro urlo.

О! È come una musica, un urlo che si trasforma in un gemito.

Avvicino lo strap-on e lo tiro giù di nuovo. Un altro paio di colpi. Entrambe le chiappe diventano rosa. Vedo la bambola stringere la coperta con i denti, trattenendo le urla. Un altro colpo, un altro, un altro...

Non sto colpendo forte, ovviamente. No, ma sensibile. Di nuovo, per entrambe. Perché sono dolorosamente tentato di prendere il mio cazzo, farlo sobbalzare e scaricarlo sul suo buco del culo scarlatto.

Ma no. Non lo farò.

Mi avvicino. Infilo la mano nelle sue mutandine.

Cazzo... cazzo! È come un fuoco e un diluvio allo stesso tempo.

Non posso fare a meno di accarezzarla, di sentire il suo clitoride, di passarci un dito sopra, di rendermi conto che sta sollevando un po' il culo verso di me.

Porca puttana. Le mie palle stanno per scoppiare.

No, non è assolutamente vergine! Lo sto per diventare, cazzo!

Ancora un paio di movimenti delicati e...

No, tesoro. Non puoi venire! E' il sistema di educazione dello zio Sam. Solo le ragazze obbedienti vengono!

- Impara la lezione, piccola. Se fai la brava, verrai. E se ricominci ad agitare le mani e a comportarti come la tua mamma dagli occhi stellati, ti beccherai solo una sculacciata.

- Perché mi fai questo, cosa ti ho fatto? - Annusò il naso e sfregò la fronte contro il bordo del letto. Deve avere i crampi del desiderio.

- Ancora niente", ronzai. Cazzo, penso di averla punita, ma finisco per tagliarmi il cazzo dal dolore. - Spero che non lo faccia. Mi guarda.

Gira la testa. Vedo una scia di lacrime. Il naso è gonfio.

Bella come la merda.

- C'è una porta dietro di me. C'è un bagno, una toilette. Ci sono frutta, acqua, dolci. Se ti viene fame, alzi il telefono, io rispondo e lo faccio. Tutto qui. Riposati un po'.

Mi rimetto la cintura e la allaccio.

Mi chino, mi passo il pollice sul labbro, non riesco a trattenermi.

- Comportati bene, tesoro. E non ti faremo del male.

- L'abbiamo già fatto - Sussurra la bambina.

Oh, se solo sapessi, tesoro, quanto sappiamo far male...

Ecco, amico, dobbiamo andarcene da qui finché sei in tempo.

Esco, vado nella stanza accanto, tiro fuori il mio cazzo...

Sì... solo un paio di mosse e...

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