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CAPITOLO 5: La mia prima visita a casa di Fred

Non ho perso tempo ad uscire dal cancello principale perché aspettavo un miracolo.

Dieci minuti; Dopo circa quindici e poi venti minuti, il giovane uscì da solo dal cortile di casa e mi disse: "Signorina, ci vediamo la prossima volta".

"Scusami, zio", dissi, saltando su per mostrargli chiaramente il mio bel seno e il mio grande sedere.

Arrivato molto vicino a lui, dissi:

- Ci dispiace per l'inconvenienza. Sono venuto a trovare una sorella in casa e purtroppo non l'ho trovata. La aspetto e lei non torna, anche se dovrei tornare a casa. Ho una banconota da cinquemila franchi e dubito fortemente che il tassista riuscirà a trovare il resto a destinazione. Puoi darmi duecento franchi o darmi il resto per cinquemila franchi? Mi farebbe piacere.

Dopo quelle parole, mi sentii profondamente spaventato. Avevo paura perché, per qualche sfortuna, il signore mi avesse chiesto di dargli il resto, cosa che stavo per fare. Ma guardandolo, continuavo a immaginare che non riuscisse a trovare questa valuta.

– Non ho soldi per cinquemila franchi, ma posso trovarti duecento franchi.

– Oh, grazie mille!

Il signore tirò fuori il portafoglio e lo aprì. Da lì mi porse una banconota rossa su cui si poteva leggere "1000f".

Invece di saltare di gioia, ho chiesto con calma: "Mi stai chiedendo di prendere il resto?" ".

Il mio interlocutore mi guardò e sussurrò: "Ti darò i 1000 franchi".

– Oh, grazie mille! Mi chiamano Aïcha.

– Wow, che bel nome! Hai un nome che riflette il tuo aspetto.

– Grazie zio!

– Altrimenti, sono Fred! Sono un giornalista e redattore web.

- Oh! Ammiro la tua professione!

- GRAZIE ! Puoi darmi il tuo numero di telefono?

Sapevo che quella frase sarebbe uscita dalla sua bocca. È stata mia madre a dirmi: quando un ragazzo ti dà una moneta da cento franchi, puoi star certo che è per chiederti il numero di telefono.

Ed ecco fatto!

– Oh, al momento il mio telefono non è raggiungibile. Ma puoi lasciarmi i tuoi dati di contatto.

– In tal caso, ti lascio il mio biglietto da visita.

E Fred, infilando la mano nella tasca dei pantaloni, tirò fuori il portafoglio e mi porse un biglietto da visita.

Per soli 1000 franchi mi sono innamorato del nome e dell'aspetto di Fred.

– Grazie zio…

– Chiamami Fred!

– Colpa mia! Grazie Fred.

- Prego !

Fred mi tese la mano e anch'io gli tesi la mia. Ci siamo salutati e ci siamo augurati una buona giornata.

Mentre lo guardavo allontanarsi, mi resi conto che Frederic non mi meritava.

Molto felice, mi sono recato per prima cosa dalla brava signora che vendeva riso creolo davanti a casa. Gli chiesi di servirmi del riso per duecento franchi e un grosso pesce per duecento franchi.

Consumai serenamente il pasto che mi era stato servito. Poi mi sono alzato per tornare a casa. Arrivato nella stanza, vidi Frédéric davanti alle sue pile di documenti. Mentre io avevo fame, questo giovane, coraggioso com'era, ha avuto il coraggio di continuare a imparare. Va bene, va bene.

Sollevai la tenda che aveva usato per dividere la stanza in due e andai a sdraiarmi su quel maledetto tappetino che mi aveva permesso di rimanere incinta.

Oh sì, la colpa è di quella treccia, perché se quel giorno, dopo che mi avevano spogliata, quella dannata treccia avesse cominciato a pungermi il corpo, avrei capito subito il messaggio e mi sarei rivestita. Ma sfortunatamente, quel maledetto codino ha cospirato con quel mascalzone e mi ha messa incinta.

Dopo essermi sdraiato sul materassino, ho iniziato a fare alcuni calcoli. Perché non era possibile vivere in questa merda. Un posto in cui alla gente importa meno di me. Invece di andare ad aiutare i muratori a costruire per guadagnare un po' di soldi, il signore preferì restare incollato ai suoi documenti.

Sdraiato sul materassino, pensavo. Sì, dovevo fare un piano; un piano che mi avrebbe salvato; un piano che avrebbe alleviato il mio dolore.

"Ora che non hai il telefono con te, come farai a chiamare Fred?" ".

Questa è la prima domanda che mi è venuta in mente.

Esatto, ho preso il biglietto da visita di Fred. Con cosa avrei dovuto abbinarlo esattamente? Era una domanda molto profonda.

Guardai dritto davanti a me e i miei occhi incontrarono il muro. Nella mia immaginazione, mi vedevo avvicinarmi a Frédéric per chiedergli di prestarmi il suo telefono. Ancora con la fantasia, lo vidi porgermelo senza dire una parola.

Allora decisi di alzarmi e di avvicinarmi a lui per prendere il telefono.

– Ottimo lavoro, tesoro, puoi prestarmi il tuo telefono, per favore?

- Chi vuoi chiamare?

– Voglio chiamare un’amica del quartiere e chiederle un favore.

– Spiacenti, non ci sono unità nel telefono.

Questa frase non mi ha sorpreso perché prima di pensare a MTN e MOOV bisogna avere lo stomaco pieno.

– Non preoccuparti, ne comprerò un po’.

Frédéric lascia appeso il documento che teneva in mano e mi guarda dritto negli occhi.

– Non hai detto che non hai soldi?

- Assolutamente ! Ho trovato una moneta da cento franchi nella tasca del mio vestito...

- E non potresti comprare qualcosa con quello e mangiamo?

- Cosa pensi che possano fare per noi cento franchi? Mentre se chiamo Yasmine, lei può effettuare un trasferimento di denaro elettronico per me.

Senza aggiungere altro, Frédéric prende il telefono e me lo porge.

Mi precipito nel cortile. Mentre cammino per strada come un dissenteria, eccomi davanti a una cabina telefonica. In meno di tre minuti, il ragazzo che ho visto nello stand mi ha venduto le mie unità. Anche lui, come tutti gli altri, mi guardava come se fossi una mela matura.

Quando sei troppo carino, attiri l'attenzione di tutti.

Mi voltai mentre componevo il primo numero di Fred. Ho finito di comporre il numero e ho ricordato automaticamente una tecnica. Poi ho cancellato tutti i numeri composti e prima ho composto #31# e poi ho composto il numero di Fred.

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