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Capitolo 2

Emma Mark.

Dopo aver lasciato le beignet doré con Eva sto tornando a casa, non riesco a dimenticare quell'uomo, è come se i suoi occhi riflettessero il pericolo, ma alla fine tralascerò questi pensieri, non vedrò più quell'uomo, vero?

La cosa più strana è l'atteggiamento di Liam, gli piace davvero o è un'invenzione di Eva? Alla fine non importa, Liam non mi piace, è troppo civettuolo e sarebbe un'ulteriore insicurezza, non ho tempo per questo.

Finalmente arrivo a casa mia, attraverso il giardino dove ci sono fiori di tutti i colori grazie a mio padre, apro la porta ed entro in casa mia attraverso di essa e la chiudo dietro di me.

"Mamma, sono arrivato!" gridai, annunciando il mio arrivo, e in breve tempo vidi mia madre uscire dall'interno della casa.

"Farò tardi al colloquio di lavoro e non posso permettermi di arrivare in ritardo, potrei essere respinta per il ritardo". Disse mentre raccoglieva frettolosamente le sue cose, "Sono già un po' in ritardo, che Dio abbia pietà di me!".

"Ok, vai, mamma, e buona fortuna, non hai tempo per le preghiere", dissi ridendo piano per non farmi sentire, e lei mi guardò divertita.

"Laura dorme, quando si sveglia le dai da mangiare, e Luis sta guardando i cartoni animati, tienilo d'occhio, fa un sacco di cose assurde quando non è sorvegliato". Mi diede un bacio sulla fronte e uscì di casa quasi di corsa.

Sono salita in camera mia per togliermi la divisa scolastica e fare un bagno, sono andata in bagno e ho aperto l'acqua nella vasca aspettando che si riempisse di acqua calda, mi sono tolta tutti i vestiti e mi sono spogliata, quando era piena ho messo nell'acqua un'essenza di fragola e vaniglia in modo che il suo odore rimanesse sulla mia pelle, sono entrata nella vasca e ho fatto il bagno, rilassandomi poco a poco.

Ora che sono pronta e vestita, vado in camera di Laura e lei sta ancora dormendo, è normale per un bambino di 8 mesi, spero, poi vado in salotto a controllare le buffonate di Luis, ma per fortuna è molto tranquillo e guarda il suo cartone animato preferito e sorrido nel vederlo così calmo. La porta d'ingresso si apre ed entra mio padre dal lavoro.

"Papà!" gridammo Luis e io allo stesso tempo, corremmo entrambi ad abbracciare il nostro padre sorridente, lui ci accolse tra le sue braccia e ci sedemmo a guardare i cartoni animati abbracciati a lui.

La serata è trascorsa tranquilla come al solito, mamma è arrivata un'ora e mezza dopo con la buona notizia del colloquio, dicendo che aveva ottenuto il lavoro e tutti ci siamo congratulati con lei, siamo in sala da pranzo a cenare come una grande e felice famiglia quale siamo, abbiamo cenato ridendo e scherzando, ricordando aneddoti dell'infanzia dei miei genitori, si sono congratulati con me per il mio decimo lasciandomi mangiare un doppio dessert e proprio così la serata è passata tranquillamente, siamo una famiglia così felice.

Matthew Jones.

Da quando ho visto quella ragazza, non riesco a togliermela dalla testa, qualcosa di buono è uscito da quella discarica, ho incontrato la donna che sarà mia moglie, quella ragazza avrà 15 o 16 anni, ma non mi importa, sarà mia, solo mia e sono capace di tutto per averla.

Dopo che è uscita dal negozio, sono uscito per seguirla, dovevo vederla più a lungo.

Sono andata avanti a guardare come cammina, come parla, i suoi gesti, i suoi movimenti, l'onda dei suoi capelli nell'aria, ho osservato assolutamente tutto di lei e con tutto intendo proprio TUTTO.

È perfetta, è proprio come l'ho immaginata, sarà colei che esaudirà i miei capricci e i miei ordini, colei che riempirò di figli, la donna che plasmerò secondo i miei capricci.

Lei e la sua amica erano così divertite che non si sono accorte che un'auto le stava inseguendo, questo mi ha fatto venire la morbosità, il fatto che non sappia che il suo uomo la sta osservando, nei miei pantaloni ho un'erezione così dolorosa che devo accarezzarla per non far scoppiare il mio membro, se solo sapesse quanto mi fa eccitare.

Quando arrivò a casa sua, presi l'indirizzo e venni a casa mia. Quando arrivai a casa mia, chiamai subito Bill, il mio investigatore privato.

"Questo è l'indirizzo, voglio che tu scopra tutto su quella famiglia e voglio che lo faccia entro domani, capito?".

"Sì... signor Jones", disse con un certo nervosismo.

"Sai, l'altra parte te la darò quando il lavoro sarà finito". Gli do la metà dei soldi pattuiti per il lavoro.

Annuì e uscì dall'ufficio: "Presto sarai il mio angioletto, presto sarai con me".

Toc toc.

"Entra". Maria è entrata nel mio ufficio, è solo un'altra serva, che è uno sfogo sessuale di tanto in tanto, quando non riesco a trovare qualcun altro, qualcuno di più raffinato.

"Signore, la cena è servita". Nel suo tono di voce sento la sua malizia.

"Bene". Dissi solo questo e uscii dall'ufficio oltrepassandola, dirigendomi verso la sala da pranzo con Maria che mi seguiva.

Mia nonna mi aspetta in sala da pranzo, è l'unica persona che mi vuole bene nonostante il mio "problema", la mia famiglia ha paura di me, anzi, tutti hanno paura di me.

Chi non avrebbe paura di un uomo come me, un uomo freddo e calcolatore? E per di più ricco e con molto potere.

La verità è che amo vedere la paura riflessa negli altri quando mi vedono arrivare.

"Ciao, ragazzo mio". Disse la nonna dopo avermi fatto sedere.

"Come stai, nonna?", disse sorridendo.

"È tipico di lei usare questa frase.

"Non potrebbe essere migliore". Dissi con un sorriso tirato sul viso e gli occhi raggianti.

"Che cosa hai fatto, figliolo?", chiese Nana con evidente preoccupazione.

"Conoscerai presto la signora Jones, te ne innamorerai". La malizia era evidente nella mia voce.

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