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2: Stai scherzando?

Demián

Contrariamente a quanto farebbe chiunque, non si arrabbia, non mi insulta, abbassa lo sguardo, arrossisce per l'imbarazzo e si scusa.

"Mi dispiace!" Voglio dire, è uno scherzo, giusto? Dimmi come mai con genitori come Mila e Valentin è così, giuro che non lo capisco.

A volte vorrei che mi insultasse, che mi rispondesse, ma non lo fa, e giuro che mi esaspera troppo, la sua mancanza di carattere, la sua condiscendenza, mi stressa.

Inizia a mettere insieme le cose.

"È meglio che tu vada ad asciugarti prima che tu ti ammali e io venga rimproverato!", rispondo, in modo che lui capisca che non deve iniziare a raccogliere nulla.

Si alza e va in bagno.

"Sono cattivo Demiancito!" dice Lili aiutandomi a raccogliere le borse per portarle in camera.

Non sono cattivo, solo che non voglio trattarla come se fosse stupida, la tratterò come tratto tutti.

Comincio a pulire, vado in bagno a vedere se ho finito per cercare il panno per il pavimento ma....

Merda!

Mi allontanai perché la porta era un po' aperta e forse avevo visto la sua biancheria intima? Beh, se così fosse, che imbarazzo!

Almeno lei non indossa abiti da nonna. Idiota! Chiunque penserebbe che ti piaccio!

Oh mio Dio, è divertente!

Ho gli occhi e sono umana, ero solo curiosa e non l'ho guardata di proposito, perché se l'avessi fatto sarei rimasta più a lungo e non l'ho fatto. Ero solo curiosa.

Vado in cucina a cercare uno straccio nuovo nei cassetti, per fortuna ce n'è uno, miracoloso perché tra noi quattro che viviamo qui raramente facciamo una spesa davvero produttiva. Pensa che appena trasferiti la prima settimana siamo usciti a fare la spesa tutti i giorni, un giorno Gabi è rimasta in bagno per un'ora ad aspettare che portassimo la carta igienica, perché nemmeno con quattro cervelli sapevamo fare una cazzo di spesa. Finché un giorno mio zio ebbe pietà di noi e ci fece una lista, che tra l'altro abbiamo tutti sul cellulare. Vi sorprendereste di tutte le cose che servono in una casa, come gli strofinacci per il pavimento, le volte in cui ci incazziamo così tanto da vomitare tutto, gli strofinacci per il pavimento sono essenziali.

Apro il mocio mobile e inizio a pulire il pavimento, sento la porta del bagno aprirsi.

"Emm io... Dem... Demian puoi chiamare Gabi?" sentì la voce di Penny e alzò lo sguardo, per vederla rossa e coperta da un asciugamano sui vestiti con metà del corpo che spuntava dalla porta del bagno.

"Mi alzo e lascio lo straccio nella lavatrice.

Entro nella stanza e vedo Gabi che ride con Liv.

"Ti sta chiamando Penny!", mi guarda confuso, "C'è stato un incidente, si è bagnata i vestiti ed è in bagno". Liv si alza.

"Deve volere dei vestiti, li vado a prendere" e lascia la stanza.

"Perché è qui?", chiedo, visto che è raro che si trovi nell'appartamento, mentre raramente è senza Cali o Tomi.

"È venuto a dirmi che domani, venerdì, faranno una riunione a casa di Tomas e Dante per festeggiare il suo compleanno e il suo futuro trasferimento da loro, proprio come Cali", fa spallucce.

"Una riunione o una festa con alcol?", chiedo inarcando un sopracciglio.

"Ci sarà dell'alcol perché dubito che tua sorella non lo porti, ma ha usato la parola 'incontro'", ride e rido anch'io.

"Riunione di amici in cui si parlerà di temi importanti della giovane società di questi tempi!", mi prendo un po' in giro e Gabi ride con me.

"Non essere cattivo!", faccio spallucce.

"Sono così con tutti!", dico, sdrammatizzando il mio commento.

"Sì, la verità è che a volte sei un po' stronzo", dice, infastidendomi.

"Almeno io non sono un cretino innamorato della mia migliore amica!", alzo le sopracciglia e lui fa il broncio.

"Attento a quello che dici!", dice, guardando la porta.

"Quando hai intenzione di confessare?" Scuoto la testa verso l'alto.

"Non lo so! Ci sto pensando, e se mi rifiutasse?", scoppio a ridere.

"Sono i rischi!" dice Liv e noi stiamo zitti.

"Pronti!", dice entrando sorridente e nel retro c'è Penny che si nasconde: "Oh Penny non essere imbarazzata, è così carina". Liv la spinge verso di noi in modo che possiamo vederla. Le presto una maglietta blu scuro che mostra un po' di pancia (minima in realtà) ed è scollata ma non si vede nulla, ma a quanto pare è troppo per lei perché si rimbocca i capelli dietro l'orecchio per l'imbarazzo.

"Sei carina, ragazzina!", le dice Gabi facendole l'occhiolino e lei diventa ancora più rossa.

"I tuoi occhi spiccano davvero Penny, sembrano turchesi mio Dio!". Liv le fa i complimenti e lei sorride.

La guardo e per un attimo la guardo negli occhi e sì, ha gli occhi azzurri, quasi turchesi, ma distolgo subito lo sguardo perché è stato strano.

Mi alzo per andarmene e mentre gli passo accanto penso di scusarmi, ma me ne pento e me ne vado senza ulteriori indugi.

È meglio che esca a schiarirmi le idee per un po'!

Apro la porta e mio cugino Tomás stava per bussare.

"Demián!", saluta, "Penny è ancora qui, vero?", chiede dubbioso e vedo Dante apparire alle sue spalle.

"Y? Dale Tomi", dice l'amico.

È strano ma viviamo vicini perché l'appartamento che usano era di mio zio e di suo padre, mentre il nostro era di sua madre. Però non ci vediamo spesso. Ma anche se viviamo vicini non ci vediamo spesso, forse perché litighiamo spesso, perché secondo lui sono senza cuore con il suo piccolo "amico" protetto. Comunque, andiamo d'accordo, ma se siamo Tomás, Penny e io, litighiamo, perché a lui non piace il mio modo di essere.

"Lo dico e me ne vado, cercando di evitare qualsiasi commento possa fare. Sono così, ho un umore fastidioso, con Gabi, con le gemelle, con tutti, la differenza è che a loro non fa effetto come a Penny.

Come se importasse cosa pensano gli altri.

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