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Capitolo 2: Gli Echi del Passato

Lysandra

La notte avanza, e l'atmosfera del bar "Il Rifugio" sembra farsi più densa, come se l'aria stessa fosse carica di promesse e segreti. Alzo il mio bicchiere, il tintinnio del cristallo che si mescola alle risate e ai sussurri degli altri clienti. Kairos ed io scambiamo uno sguardo complice, una connessione che supera le semplici parole. In questo luogo dove ombra e luce si incontrano, sento che qualcosa di potente si sta tessendo tra di noi.

- Allora, cosa ti ha portata a diventare informatrice? chiede Kairos, rompendo il silenzio che si è instaurato tra di noi.

Rifletto un attimo, cercando le parole giuste.

- Era o questo, o affondare ulteriormente nella notte, rispondo, la mia voce che si tinge di malinconia. Ogni giorno in questo mondo è una lotta, e ho scelto di combattere.

- Una lotta solitaria, vero? dice lui, la sua voce carica di comprensione. Posso vedere la forza che si nasconde dietro il tuo sguardo.

Inarco le sopracciglia, sorpresa dalla sua perspicacia.

- Sembri sapere molte cose su di me, ribatto, un sorriso amaro sulle labbra. E tu? Cosa ti ha spinto a immergerti in questo universo?

Kairos prende un momento, i suoi occhi che si perdono nel vuoto.

- Sono cresciuto in questo mondo, dice infine. Mio padre era un uomo di potere, e ho imparato fin da giovane che la lealtà ha un prezzo. Ho visto cose... orrori che non augurerei a nessuno.

La sua voce diventa più seria, e sento una tensione nell'aria, come se ricordi dolorosi lo perseguitassero.

- Quali orrori? chiedo, la mia curiosità pungente.

Lui gira il suo bicchiere tra le dita, evitando il mio sguardo.

- Il tradimento, il dolore. Le persone che amavo distrutte da questo mondo. Ho imparato a diffidare, a non fidarmi di nessuno.

Annuisco, comprendendo meglio le sue motivazioni.

- E ora, cerchi qualcosa di reale. Qualcosa che conti, dico dolcemente.

Allora mi fissa, un barlume di speranza nei suoi occhi scuri.

- Sì. Ma non so se esista davvero. Ogni volta che penso di aver trovato una via di fuga, la realtà mi raggiunge.

Mi sento toccata dalla sua vulnerabilità.

- Forse possiamo scoprirlo insieme, dico, la mia voce carica di determinazione. Siamo entrambi sopravvissuti, dopo tutto.

Un sorriso si disegna sulle sue labbra, e sembra ritrovare un po' di luce nei suoi occhi.

- Insieme, allora. Ma stiamo attenti, mormora. Questo mondo è traditore.

In quel momento, so che la nostra alleanza è fragile. Sento il peso dei nostri passati rispettivi, e comprendo che entrambi portiamo cicatrici invisibili. Ma nel profondo di me, una scintilla di speranza inizia a crescere.

La musica cambia, una melodia malinconica risuonando attraverso la stanza. Chiudo gli occhi un momento, lasciando che la musica mi avvolga.

- Ti piace questa canzone? chiede Kairos, rompendo il silenzio.

- Mi ricorda dei ricordi, rispondo, un sorriso triste sulle labbra. Ricordi di un tempo in cui credevo ancora nei sogni.

- E adesso? Cosa credi?

Prendo un profondo respiro, ricordando i momenti della mia giovinezza, le aspirazioni che avevo prima che la vita mi raggiungesse.

- Credo che i sogni possano essere raggiunti, ma bisogna combattere per essi. Ogni giorno è una lotta per trovare quella luce alla fine del tunnel.

Lui annuisce, approvando le mie parole.

- Sei forte, Lysandra. È ciò che mi piace di te, dice, un barlume di sincerità nella sua voce.

Sento le guance arrossire leggermente, ma rimango concentrata.

- Non sono così forte, dico, un po' imbarazzata. Solo determinata.

- È esattamente ciò di cui hai bisogno in questo mondo, mormora, i suoi occhi fissi su di me.

La tensione tra di noi è palpabile, un'alchimia che non può essere ignorata. Sento il cuore accelerare, ma mi ricordo della prudenza. Questo mondo può essere pericoloso, e devo restare in guardia.

La serata continua, e condivido altri racconti con Kairos. Parliamo delle nostre speranze, delle nostre paure, delle scelte che ci hanno portati qui. Ogni parola scambiata è una promessa di fiducia, una promessa di non lasciare che i nostri passati ci definiscano.

- Sai, non ho mai creduto nel destino, dice lui all'improvviso. Penso che creiamo il nostro cammino.

- E se il nostro percorso ci porta a un vicolo cieco? chiedo.

- Allora troveremo un modo per uscirne, sorride, la sua determinazione che irradia attraverso le sue parole.

Mi sento incoraggiata dalla sua fiducia. Forse insieme potremmo superare gli ostacoli che si frappongono sulla nostra strada.

La musica diminuisce, e realizzo che la notte avanza.

- È tempo per me di tornare, dico, una leggera apprensione nella voce.

- Ti accompagno, propone lui immediatamente, alzandosi.

- No, posso cavarmela, rispondo, ma vedo la fermezza nel suo sguardo.

- Non insisterò. Terrò fede alla mia parola, e non ti lascerò sola in questa città.

Sento un calore confortante a questa dichiarazione, un misto di gratitudine e diffidenza.

- Va bene, ti ringrazio, dico, un sorriso timido che appare sulle mie labbra.

Usciamo insieme, l'aria fresca della notte che mi colpisce in faccia. Le strade sono più buie ora, e una leggera brezza solleva foglie secche sul pavimento.

- Qual è il tuo sogno, Lysandra? chiede mentre camminiamo.

Prendo un momento, riflettendo su questa domanda.

- Il mio sogno? Voglio creare un posto dove le persone possano sentirsi al sicuro, senza paura. Un posto dove si possa essere se stessi, senza giudizio.

- È un bel sogno, dice, ammirato. E puoi realizzarlo.

La sua fiducia mi tocca, ma so che il percorso sarà irto di ostacoli.

- Grazie, Kairos. Ma ci vorrà tempo, e devo prima assicurarmi della mia sicurezza.

Continuiamo a camminare, le luci della città che scintillano attorno a noi. Mi sento stranamente a mio agio al suo fianco, come se fossimo due anime erranti in cerca di trovarsi.

- Sai, c'è qualcosa di speciale in te, dice lui all'improvviso, riportandomi ai miei pensieri. Una forza che molti non hanno.

Abbasso lo sguardo, un po' imbarazzata.

- Non so se sia forza, penso che sia solo sopravvivenza.

- La sopravvivenza è una forza, replica. Non dimenticarlo mai.

Arriviamo davanti al mio palazzo, e mi volto verso di lui.

- Grazie per aver condiviso questa notte con me, dico, una sincera gratitudine nella mia voce.

- Grazie a te per avermi aperto una porta che pensavo fosse chiusa, risponde lui, un sorriso sincero che illumina il suo volto.

Sento un brivido d'eccitazione attraversarmi all'idea di ciò che potrebbe succedere dopo.

- Allora, a domani? chiede, il suo sguardo serio.

- A domani, dico, un sorriso che si disegna sulle mie labbra.

Mentre si allontana, mi sento stranamente riscaldata dalla sua presenza. Forse questa notte è l'inizio di una nuova era per me, un'era in cui finalmente potrei abbracciare i miei sogni.

Salendo le scale del mio palazzo, mi giro un'ultima volta, vedendo Kairos allontanarsi nella notte. Una parte di me sa che questo cammino sarà difficile, ma un'altra parte è pronta ad affrontare le sfide che si presenteranno.

Farò di tutto per proteggere questa luce di speranza che inizia a brillare dentro di me. Perché in fondo, so che anche nelle tenebre, c'è sempre una possibilità di trovare la luce.

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