Capitolo 5
Qualche tempo fa fui mandata in un collegio in California per colpa di mio padre, non lo giudico, ero terribile, avrò avuto circa 17 anni, ora ne ho 27, ma questo non fa molta differenza all'epoca del campionato, ricordo come fosse ieri quanto feci piangere mia madre quel giorno, mio padre fu un po' costretto a mandarmi, era l'unica soluzione che trovò per me in mezzo al caos che la mia vita era diventata nell'adolescenza. A quel tempo ero ribelle o meglio, insignificante come mi chiamava mio padre, tuttavia, ho avuto la fortuna che le cose sono cambiate con il passare del tempo, e oggi mi chiedo cosa mi ha fatto fare quel tipo di cose allora.
Forse volevo solo richiamare l'attenzione o qualcosa del genere, i miei genitori erano sempre macchine concentrate sul lavoro senza tempo per la famiglia, li vedevo a malapena, ma non soffrivo di mancanza d'affetto, a quel tempo mi sono fatto coinvolgere da cose sbagliate, persone sbagliate e droga, sì la maledetta droga, era come una soluzione rapida a tutti i problemi che mi tormentavano, ed era la fuga più veloce ed economica che si potesse avere, facendomi sentire libero, ma non che il problema fossero i soldi, non è mai stato il problema. Ho passato giorni e giorni lontano da casa in compagnie sconosciute, ero giovane e c'era quella voglia di avventurarsi in tutto, di conoscere il mondo. Con tutto ciò che succedeva arrivavano i litigi, i disaccordi con la famiglia, anche con mio fratello Isac, l'apice di tutto, intanto perché era il più giovane sapevamo tutti che aveva bisogno di più attenzioni di noi, Isac è sempre stato il tipo di ragazzo viziato, il piccolo playboy che tutti sono obbligati a servire, e con me le cose non funzionavano molto bene come voleva lui, e come sempre io ero il centro dell'attenzione e lui non si accontentava di essere lasciato fuori.
Le partite di calcio in cui lui era la stella della squadra, mio padre non ha mai potuto assistere a nessuna perché stava cercando di risolvere qualche problema per farmi uscire da un raffreddore.
Lui pretendeva sempre questo, l'attenzione che voleva tanto ma che non poteva avere perché io ero sempre in mezzo, e così questo lo faceva arrabbiare di più con me, e confesso che dopo aver visto che lo colpiva così tanto ho cominciato a fare di più, solo per provocarlo, ma questo non è mai stato il peggio. Isac era innamorato di una delle ragazze che
la tipica puttana bionda, ha fatto di tutto per cercare di averla ed era ovvio che tra un liceale e uno studente universitario, lei avrebbe scelto me, e l'ho fatto apposta. Penso che quello sia stato l'apice del nostro odio, abbiamo combattuto in modo brutto, c'era sangue, vestiti strappati, tutto quello che si poteva immaginare, un vero scandalo alle spalle dei D'Angelo, come doveva essere. Ed è stato divertente.
Per me era un completo idiota e meritava tutto quello che ho fatto, gli è sempre piaciuto essere al centro dell'attenzione, quello popolare, e non ha misurato alcuno sforzo per questo, sempre prepotente e deridendo le persone per i loro difetti, e io ero abbastanza onesto da dissentire a modo mio. La rivalità per il territorio era evidente, non siamo mai andati d'accordo e penso che non lo faremo mai, anche dopo tanto tempo.
Con Nick, la convivenza era sempre buona, io non mi immischiavo nei suoi affari e lui non si immischiava nei miei, non mi disturbava tanto quanto l'altro, era sempre quello tranquillo, l'orgoglio della famiglia, non mi dava mai fastidio, anzi, mi piaceva, almeno uno di noi tre aveva seguito una buona strada.
Finché non è successo l'incidente con nostra madre, uno stupido litigio tra fratelli si è trasformato in un dolore irreparabile, tutto il male che poteva succedere, è successo. Ha distrutto tutti noi, ma soprattutto me, ancora oggi ne porto il peso sulla schiena, e Isac... Beh, Isac mi ha condannato.
Dopo che andai a vivere in collegio la mia vita cambiò completamente, c'erano regole e ancora regole, e questo non mi impediva di fare nulla, molte volte scappavo per bere e fumare, facendo sempre nuove amicizie e influenzandone alcune, ma nel corso degli anni vedevo che quella non era la vita che volevo, avevo bisogno di altro, in fondo volevo di più, per me stesso, il mio modo di agire e pensare cambiava e maturava con l'aumentare della mia età. E per me questo è stato importante, perché mi ha reso l'uomo importante che sono oggi, potevo conquistare tutto quello che volevo con la mia forza di volontà, le persone non diventano migliori o peggiori da un giorno all'altro.
Le persone non diventano migliori o peggiori da un giorno all'altro, devono solo voler cambiare e questo guida tutto.
Quando sono uscito dal collegio non sono tornato a casa, non ne avevo motivo, non potevo guardare mio padre o i miei fratelli negli occhi, così ho continuato a vivere e a fare affari in California, mio padre aveva alcuni amici che vivevano anche lì e così mi hanno fatto trovare un lavoro, tutto stava andando molto bene e ho trovato qualcosa che volevo per me stesso, solo che ho pensato che era il momento di tornare a casa e vivere di nuovo con la "famiglia".
Quando sono arrivato a New York non potevo stare seduto ad aspettare che cadesse qualcosa dal cielo da fare, così sono andato a cercare le grandi produzioni di progetti di urbanizzazione. Ero diventato un ingegnere molto apprezzato, questo posto era la città degli edifici, era quasi un sogno.
Quando decisi di fare visita a Nick al suo lavoro non avrei mai immaginato che avrei incontrato di nuovo Chloe, erano passati anni ma me la ricordavo esattamente. Ho sempre simpatizzato con lei, ma non siamo mai stati amici e non abbiamo mai parlato, quindi non abbiamo avuto intimità, ma vederla piangere in quel modo ha attivato la mia modalità protettiva, era indignata, il tempo passava ma molte situazioni a volte no, e quando la vedevo piangere potevo immaginare che ci fosse una ragione, o meglio, un nome, Isac.
Non avevo mai incontrato qualcuno così ciecamente innamorato al punto di esiliare i difetti dell'altro nella sua mente, che era idiota.
Ed ero arrabbiato.
Non lascerei soffrire quella ragazza per un idiota del genere. Ha ferito il mio orgoglio.
Avrei scommesso tutto quello che avevo, con la totale e assoluta certezza che lui era da biasimare per tutta quella sofferenza, perché Chloe aveva lo stesso sguardo triste sul suo viso che aveva avuto quasi dieci anni fa.
E potrei usarla come valvola di sfogo per tutto.
