
Riepilogo
Cosa succederebbe se Nathan Lucius Maine scoprisse per puro caso di avere un figlio dalla sua più grande nemica? Dopo anni dalla fine della scuola sarà cambiato e pronto ad avere una famiglia o tutto questo lo distruggerà?
Anni dopo
Sono passati ben cinque anni dalla fine della scuola, cinque anni interminabili in cui nulla è più come prima. Ognuno ha preso la propria strada e quei dolci ragazzini che non avevano pensieri adesso si apprestano a essere a tutti gli effetti degli adulti.
Nathan Lucius Maine, passeggia tranquillamente tra i lunghi corridoi della sua villa: neanche quella casa, per lui così familiare, è più la stessa. Dopo tutto il dolore che ha causato la sua famiglia e le azioni a cui è stato costretto, si è ritrovato a usare l’ultimo briciolo di coraggio rimasto per pentirsi delle sue azioni e rimediare anche solo in parte. Ha collaborato con la polizia, fornendo i nomi di coloro che hanno partecipato alla rivolta che ha distrutto la scuola, anche solo in minima parte, poco prima del diploma. Pentirsi a favore di se stesso e della sua famiglia lo ha cambiato notevolmente, nonostante il proprio cognome gli ricordi ogni singolo giorno delle azioni vili di cui è stato in grado. D’altro canto, pur riuscendo a ottenere l’immunità per sua madre, non ha potuto evitare il destino al quale suo padre era ormai condannato e per il quale stava marcendo da cinque anni in una sudicia cella. Dopo tutte le prime difficoltà iniziali, Nathan si era dato da fare per trovare la sua strada ora che era libero di scegliere da sé. Fu così che in pochi anni diventò un Alchimista di successo e la polizia gli riservò il diritto di far parte di una squadra speciale che comprendeva Han Blender e Wayne Rottam, oltre che Theo Chiavez e Peter Novabrov. Pur essendo cambiato dover collaborare con lo dei suoi ex compagni non gli andava poi così a genio, eppure restava in ogni caso il male minore di quegli ultimi tempi. Il suo lavoro era diventata la sua unica aspirazione. Le segrete della sua villa avevano cambiato aria, diventato il suo laboratorio personale in cui l’accesso era estremamente vietato. Nulla di preoccupante, sia chiaro! Ogni pozione che Nathan riusciva a tirare fuori veniva spedita agli ospedali per aiutare i pazienti più gravi o aveva l’unico scopo di aiutare la loro squadra e il governo in qualche ricerca più complicata del solito. Passava lì dentro intere giornate, uscendo solo per recarsi a cena insieme a sua madre, ormai rassegnata; o per dirigersi con Zante Blen in uno dei tanti locali notturno che erano soliti frequentare. Anche la sua vita privata era un tabù. Certo, le donne non gli mancavano: costantemente diverse e bellissime, ma mai legate a lui. Sua madre continuava a insistere per quel matrimonio combinato con la bellissima Aurora, non andava a genio neanche a lei ma moriva dalla voglia di vederlo rasserenato con una famiglia al suo fianco. Anche Zante gliel’aveva ripetuto più volte, felice di poter aggiungere un legame di parentela oltre che di amicizia ora che lui e Daphne erano sposati e in attesa del loro primogenito. Eppure a Nathan non interessava per niente. Forse, in cuor suo, si ripeteva che prima o poi l’avrebbe fatto, ma non era ancora giunto quel giorno.
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Ginevra Rottam camminava da una parte all’altra della casa, tutta intenta a sventolare in aria due stoffe color ciclamino dal tessuto apparentemente diverso solo per lei. I fratelli e il padre la guardavano con sguardo interrogativo, incapaci di risolvere quel problema che tanto la stava affliggendo; mentre sua madre cercava di accontentarla in ogni sua singola scelta.
‘’Il tulle m’ingrassa’’ sentenziò la rossa a un certo punto.
‘’Perché non ti metti quello che ti pare, tanto Han ti troverà sempre bellissima’’ disse Weyne.
‘’Perché è il mio matrimonio, Weyne ’’ urlo Ginevra : ‘’non posso mettermi la prima cosa che trovo.’’
‘’Se continui di questo passo non vi sposerete più.’’
‘’Non dire sciocchezze, Weyne caro’’ intervenne la signora Rottam: ‘’Il matrimonio è tra un mese, Ginevra ha ancora tutto il tempo per decidere che abito indossare.’’
‘’Sarà, ma a me tutte queste cose sembrano esagerate’’ mormorò Weyne.
‘’Vedrai che quando ti sposerai con Lola capirai tutto.’’
‘’Ginny! Quante volte te lo devo dire che io e Lola non stiamo insieme.’’
‘’Giusto, mi ero dimenticata. Te la porti solo a letto per riparare il tuo piccolo cuore spezzato ancora dopo tutti questi anni.’’
‘’Adesso smettetela’’ annunciò il signor Rottam: ‘’ E a proposito di Eloise, perché non chiedi a lei un consiglio sul vestito. Sono sicuro che potrà aiutarti.’’
‘’Le mando subito un messaggio’’ annunciò Ginevra.
Quel matrimonio la stava stressando. Lei e Han stavano insieme da cinque anni e lei aspettava quel momento da molto prima di rivelargli i suoi sentimenti. Si era immaginata tutto e ogni singola cosa doveva essere perfetta, non stava pensando ad altro ormai da mesi. Il lavoro di Han come poliziotto aveva rimandato questo momento già fin troppo e adesso che mancava solo un mese lei rischiava di impazzire; forse suo padre aveva ragione, chiedere aiuto a Eloise era assolutamente l’idea migliore. Ultimamente si erano viste molto poco: l’amica era costantemente impegnata al Sant Clare dove era una delle dottoresse più in gamba, costantemente di corsa da un reparto all’altro per fare del suo meglio. Eppure Eloise non aveva esitato un solo secondo quando Ginevra le aveva chiesto di farle da testimone al matrimonio. Il bene che si volevano andava oltre agli impegni che gli impedivano di essere vicine. Inoltre le avrebbe fatto bene andare a Londra, dove Eloise aveva preso in affitto un piccolo appartamento davvero carino.
~
Un gufo si appollaiò davanti la finestra e Eloise ne rimane sorpresa: sempre chiuda dentro le mura dell’ospedale non le capitava spesso di riuscire ad ammirare la natura. Spesso si dimenticava di dover lasciare la finestra aperta per accogliere i piccoli passerotti in cerca di cibo. Il rumore di una notifica la fece sussultare, era rimasta in ottimi contatti con tutti i suoi vecchi amici, tranne che con Weyne. La loro amicizia si era sgretolata dopo la scuola, c’era stato qualcosa di tenero tra di loro, addirittura dei baci; poi lei gli aveva spezzato il cuore e lui continuava a odiarla anche a distanza di anni. Se non fosse la migliore amica di Han e la testimone di Ginevra probabilmente sarebbe anche riuscito a fare in modo di non averla a quel matrimonio. Le dispiaceva, da morire, eppure non aveva potuto fare altrimenti.
*inizio flashback*
Un mese dopo la fine della scuola.
‘’Ora cosa intendi fare?’’ chiese Ginevra.
‘’Non lo so’’ rispose Eloise.
‘’Sei stata un incosciente, te ne rendi conto? Affrontare tutto quelle cose con un bambino nella pancia, non so neanche come hai fatto a non farlo scoprire.’’
‘’Ho indossato solo abiti larghi durante le proteste.’’
‘’Potevate morire entrambi!’’ strillò la rossa: ‘’Di quanti mesi sei?’’
‘’Sono già al sesto.’’
‘’Tu sapevi già di essere incinta e sei rimasta comunque in mezzo a quel casino, con tutte le cose che sono successe… non ti riconosco più.’’
‘’È difficile da spiegare.’’
‘’No, è solo stupido. Speriamo che i tuoi genitori la prendano bene.’’
Le due ragazze si guardarono per un istante, rimanendo in completo silenzio.
‘’Non mi parlano ancora, ma glielo dirò.’’
‘’Almeno sai di chi è?’’
‘’Certo che lo so!’’ affermò offesa Eloise.
‘’ E sei sicura che non sia di mio fratello?’’
‘’Si Ginny, ne sono sicura. Io e Weyne ci siamo solo baciati tre volte, nulla di più.’’
‘’Eppure lui continua a dire che sei la donna della sua vita e che prima o poi vi sposerete.’’
‘’Dovrei dirglielo.’’
‘’Certo che dovresti, devi dirlo a tutti, soprattutto al padre del bambino.’’
‘’Lo dirò, ma non al padre.’’
‘’Ha diritto di saperlo, specialmente se manca sempre meno al parto.’’
‘’Fidati, è meglio così.’’
*Fine flashback*
