Libreria
Italiano
CapitolI
Impostazioni

06

**06**

50 sfumature di perfetto.

Osservo mentre parla con il suo reparto, le braccia rilassate e aperte, la voce forte e piena di autorità.

Voglio toccarla, sentire quanto sia morbida la sua pelle sotto le mie mani.

Voglio il suo corpo nudo tra Azriel e il moi, la sua morbidezza, la perfetta aggiunta alla nostra ruvidezza.

Voglio la sua bocca incollata alla mia, le mani su di lei, assaporando la sua pelle.

Era molto stabile, considerando quanto fosse nervosa.

Era tesa tutta la mattina, comprensibilmente.

Le sorrido quando i suoi occhi cadono su di noi.

Deglutisce forte, continuando la frase con un “uhm”.

Quel vestito non avrebbe dovuto essere alzato così in alto.

Avremmo dovuto vedere il suo décolleté, il vestito che si fondeva su di lei come plastica, le sue anche deliziosamente curve.

Sbadiglio, fingendo stanchezza.

Licenzia tutti prima di guardare di nuovo verso di noi.

« C’è un motivo per cui siete qui ? » chiede in tono educato, la sua voce trema leggermente.

« Volevamo vedere se sei riuscita a farcela. Se hai prestato attenzione. » Mi alzo e lei emette un rumore.

« Ho fatto bene ? » chiede.

« Incredibilmente. Sei una risorsa per questa azienda. » le dice Azriel, e il suo viso si illumina.

Piccola perfezionista.

« Grazie ! » sorride.

Annuiamo, iniziando a uscire.

« Aspettate, scusate se avete qualcosa da fare, ma pensate che potremmo parlare quando avete tempo ? » chiede, stringendo le sue cose al petto.

« Abbiamo sempre tempo per te. Vieni. » le dice Azriel, e lei annuisce, deglutendo forte.

Entriamo nel suo ufficio, chiudo la porta dopo che sono entrati entrambi.

La curiosità riempie la mia mente.

Prendo la sedia extra qui accanto ad Az e mi siedo.

Siamo tutti seduti.

« Cosa c’è ? » chiedo.

« Beh, io- io sento che fuori dal lavoro stanno succedendo delle cose, causando delle tensioni qui. Io- potrebbe essere solo una mia sensazione. E sinceramente non so cosa di tutto questo debba essere detto, ma sento che sono l’unica a cercare di ignorarlo ? » borbotta, le mani che si incastrano nervosamente in grembo.

« Lo sei. Succedono cose. Fuori dal lavoro siamo tutti esseri umani. Penso solo che tu possa sentirti così semplicemente perché siamo i tuoi capi. Mi sbaglio a dirlo ? » le propongo.

« No, per niente. » concorda con me.

« Bene, non è niente di elaborato, piccola. » faccio spallucce.

La sua mente è ovviamente in subbuglio.

Probabilmente sta cercando di capire come evitarci.

Ma non servirà a niente.

« Io- io mi sento solo strana, dopo quello che ho visto di voi, chi siete per me. È tutto così strano. » si asciuga la fronte.

« Lo capiamo, tesoro. E allora che ne dici di diventare amici ? Non migliori amici, ma magari se ci conosci in un modo meno professionale ti sentiresti meno strana ? » dice Azriel, genio che è.

« Non è anche questo poco professionale ? » chiede.

« Qui si è amici in tanti, tesoro. Chi ti dirà che è sbagliato ? Il capo ? » sorrido.

Lei ride.

« Giusto. » annuisce.

« Se non vuoi nemmeno questo va bene. Ma magari aiuterà la tua mente che pensa troppo. » le dico.

Ma è sciocca a pensare che ci sia una via di fuga.

Dio, quanto è bella.

« No-no, sono totalmente disposta a diventare amica. Spero solo che capiate da dove vengo. » fa una smorfia.

« Lo capiamo. Sarebbe stato diverso se fosse stato in un normale bar o qualcosa del genere, ma non lo è. Quindi capisco. » dice Az.

« E questo ci fa avere qualcosa in comune. » dico.

« È vero, vero ? » sorride, trovando qualcosa di positivo in questo per farlo funzionare.

Brava ragazza. Brava cazzo di ragazza.

« Allora che ne dici di andare a cena o qualcosa del genere e semplicemente parlare ? Essere persone normali. » chiedo.

Lei annuisce.

« Ok. Sì. » annuisce, incrociando i miei occhi con un’espressione di entusiasmo.

« Quando sei disponibile ? » chiede Azriel.

« Quando volete. Non ho una vita. » scherza.

Dio, come potrei avvolgere le mani attorno alla sua gola. Così dannatamente bella.

« Stasera ? Magari per calmare i nervi riguardo al lavoro ? » voglio vederla in un bel vestito.

Fuori dai suoi vestiti modesti.

Voglio vedere cosa ci appartiene.

Non sono mai stato così eccitato.

« Va bene. » accetta.

« Incontriamoci da Daises, magari alle 6 ? » le propone.

« Ok. » sorride.

« Perfetto. Grazie Davina, buona continuazione della giornata, siamo sempre qui se hai bisogno di qualcosa. » faccio un cenno.

« Apprezzo davvero la vostra gentilezza con me. » annuisce, alzandosi e uscendo.

« Cazzo. » sospira Az.

Sono completamente d’accordo.

« Voglio scoparla. » mi dice.

« Pagherei qualsiasi cosa per guardarti. » scuoto la testa.

Il nostro uomo, a pompare la nostra bella ragazza.

Le sue urla mentre cerca di prendere il suo cazzo. Le sue urla mentre non riesce a prendere il moi. Ma la costringo lo stesso. Perché sa cosa vuole veramente.

Azriel accende il computer, trova le telecamere di sicurezza e clicca su quella nel suo ufficio.

Guardiamo mentre si siede, incrociando le gambe mentre inizia a lavorare.

« Come può una donna essere così bella ? » sussurro.

« Solo Dio lo sa. » sorrido, vedendo Az che si palpa.

Una ragazza così bella.**06**

50 sfumature di perfetto.

Osservo mentre parla con il suo reparto, le braccia rilassate e aperte, la voce forte e piena di autorità.

Voglio toccarla, sentire quanto sia morbida la sua pelle sotto le mie mani.

Voglio il suo corpo nudo tra Azriel e il moi, la sua morbidezza, la perfetta aggiunta alla nostra ruvidezza.

Voglio la sua bocca incollata alla mia, le mani su di lei, assaporando la sua pelle.

Era molto stabile, considerando quanto fosse nervosa.

Era tesa tutta la mattina, comprensibilmente.

Le sorrido quando i suoi occhi cadono su di noi.

Deglutisce forte, continuando la frase con un “uhm”.

Quel vestito non avrebbe dovuto essere alzato così in alto.

Avremmo dovuto vedere il suo décolleté, il vestito che si fondeva su di lei come plastica, le sue anche deliziosamente curve.

Sbadiglio, fingendo stanchezza.

Licenzia tutti prima di guardare di nuovo verso di noi.

« C’è un motivo per cui siete qui ? » chiede in tono educato, la sua voce trema leggermente.

« Volevamo vedere se sei riuscita a farcela. Se hai prestato attenzione. » Mi alzo e lei emette un rumore.

« Ho fatto bene ? » chiede.

« Incredibilmente. Sei una risorsa per questa azienda. » le dice Azriel, e il suo viso si illumina.

Piccola perfezionista.

« Grazie ! » sorride.

Annuiamo, iniziando a uscire.

« Aspettate, scusate se avete qualcosa da fare, ma pensate che potremmo parlare quando avete tempo ? » chiede, stringendo le sue cose al petto.

« Abbiamo sempre tempo per te. Vieni. » le dice Azriel, e lei annuisce, deglutendo forte.

Entriamo nel suo ufficio, chiudo la porta dopo che sono entrati entrambi.

La curiosità riempie la mia mente.

Prendo la sedia extra qui accanto ad Az e mi siedo.

Siamo tutti seduti.

« Cosa c’è ? » chiedo.

« Beh, io- io sento che fuori dal lavoro stanno succedendo delle cose, causando delle tensioni qui. Io- potrebbe essere solo una mia sensazione. E sinceramente non so cosa di tutto questo debba essere detto, ma sento che sono l’unica a cercare di ignorarlo ? » borbotta, le mani che si incastrano nervosamente in grembo.

« Lo sei. Succedono cose. Fuori dal lavoro siamo tutti esseri umani. Penso solo che tu possa sentirti così semplicemente perché siamo i tuoi capi. Mi sbaglio a dirlo ? » le propongo.

« No, per niente. » concorda con me.

« Bene, non è niente di elaborato, piccola. » faccio spallucce.

La sua mente è ovviamente in subbuglio.

Probabilmente sta cercando di capire come evitarci.

Ma non servirà a niente.

« Io- io mi sento solo strana, dopo quello che ho visto di voi, chi siete per me. È tutto così strano. » si asciuga la fronte.

« Lo capiamo, tesoro. E allora che ne dici di diventare amici ? Non migliori amici, ma magari se ci conosci in un modo meno professionale ti sentiresti meno strana ? » dice Azriel, genio che è.

« Non è anche questo poco professionale ? » chiede.

« Qui si è amici in tanti, tesoro. Chi ti dirà che è sbagliato ? Il capo ? » sorrido.

Lei ride.

« Giusto. » annuisce.

« Se non vuoi nemmeno questo va bene. Ma magari aiuterà la tua mente che pensa troppo. » le dico.

Ma è sciocca a pensare che ci sia una via di fuga.

Dio, quanto è bella.

« No-no, sono totalmente disposta a diventare amica. Spero solo che capiate da dove vengo. » fa una smorfia.

« Lo capiamo. Sarebbe stato diverso se fosse stato in un normale bar o qualcosa del genere, ma non lo è. Quindi capisco. » dice Az.

« E questo ci fa avere qualcosa in comune. » dico.

« È vero, vero ? » sorride, trovando qualcosa di positivo in questo per farlo funzionare.

Brava ragazza. Brava cazzo di ragazza.

« Allora che ne dici di andare a cena o qualcosa del genere e semplicemente parlare ? Essere persone normali. » chiedo.

Lei annuisce.

« Ok. Sì. » annuisce, incrociando i miei occhi con un’espressione di entusiasmo.

« Quando sei disponibile ? » chiede Azriel.

« Quando volete. Non ho una vita. » scherza.

Dio, come potrei avvolgere le mani attorno alla sua gola. Così dannatamente bella.

« Stasera ? Magari per calmare i nervi riguardo al lavoro ? » voglio vederla in un bel vestito.

Fuori dai suoi vestiti modesti.

Voglio vedere cosa ci appartiene.

Non sono mai stato così eccitato.

« Va bene. » accetta.

« Incontriamoci da Daises, magari alle 6 ? » le propone.

« Ok. » sorride.

« Perfetto. Grazie Davina, buona continuazione della giornata, siamo sempre qui se hai bisogno di qualcosa. » faccio un cenno.

« Apprezzo davvero la vostra gentilezza con me. » annuisce, alzandosi e uscendo.

« Cazzo. » sospira Az.

Sono completamente d’accordo.

« Voglio scoparla. » mi dice.

« Pagherei qualsiasi cosa per guardarti. » scuoto la testa.

Il nostro uomo, a pompare la nostra bella ragazza.

Le sue urla mentre cerca di prendere il suo cazzo. Le sue urla mentre non riesce a prendere il moi. Ma la costringo lo stesso. Perché sa cosa vuole veramente.

Azriel accende il computer, trova le telecamere di sicurezza e clicca su quella nel suo ufficio.

Guardiamo mentre si siede, incrociando le gambe mentre inizia a lavorare.

« Come può una donna essere così bella ? » sussurro.

« Solo Dio lo sa. » sorrido, vedendo Az che si palpa.

Una ragazza così bella.

Scarica subito l'app per ricevere il premio
Scansiona il codice QR per scaricare l'app Hinovel.