07

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Assolutamente no — scuoto la testa. — Ho bisogno del mio sonno di bellezza. Arrivo già mezz’ora prima per evitare il diavolo. Questo è il massimo che posso fare.

…

Guardo in alto verso l’edificio che svetta sopra di me e allungo le braccia.

Ahh, ho sonno — sbadiglio e piego i fianchi ai lati, facendo la mia routine mattutina di esercizi davanti all’ingresso dell’ATC.

La sicurezza mi guarda accigliata e io rispondo con un saluto militare.

Buongiorno, signori.

La loro espressione si incupisce ancora di più e io rido prima di entrare.

È la mattina seguente e oggi arrivo da sola, visto che quei due sono venuti presto per vedere una fidanzata. Che carini.

Prendo il telefono e li chiamo.

L’avete trovata ?

Ha mentito — sbotta Lexi. — Non è venuta. Abbiamo cercato in tutto l’edificio. Voglio dire, se combatti per un uomo, almeno fallo bene. Doveva mantenere la parola data — si lamenta Lexi. — Ho perso il sonno, ahhh.

Rido.

Meno male che non sono venuta. Sono nella hall ora. Aspettatemi all’ascensore.

Va bene, vostra altezza.

Sbuffo e infilo il telefono nella borsa.

Mentre cammino verso l’ascensore, vedo le porte che si stanno chiudendo.

Aspettate ! — corro.

Aspettatemi ! — metto la mano tra le porte, impedendo che si chiudano.

Le porte si riaprono e io alzo lo sguardo con un sorriso.

Ma svanisce subito.

Perché sto guardando dritto negli occhi di Ian, maledetto, Kingston.

I suoi occhi mi scrutano, il suo sguardo indugia sui miei occhi nocciola e poi sulle mie labbra rosse. E lentamente, vedo la sua espressione cambiare con divertimento mentre mi riconosce.

Deglutisco ansiosa, stringendo forte le cinghie della borsa. In quel momento capisco di aver rovinato tutto. Non solo per me, ma anche per il capo.

Vedendo il mio volto spaventato, Ian inclina la testa di lato, con un piccolo sorriso storto.

Daniel fa un passo avanti.

Il signor Kingston non ti aveva licenziata—

Ma Ian alza una mano, interrompendolo.

Con quel sorriso divertito ancora sulle labbra, fa un passo indietro, lasciandomi lo spazio per entrare. Ma, non riuscendo a capire le sue intenzioni, resto lì, incollata al pavimento, a fissarlo.

Ian alza un sopracciglio interrogativo e io mi mordo il labbro, nervosa. Non voglio farlo arrabbiare, quindi, esitando, entro e le porte si chiudono dietro di me.

Ora sono faccia a faccia con lo scapolo miliardario più affascinante di New York, Ian Kingston. Ha quell’aspetto di uno che ti legge nel cuore e ti porta via l’anima senza dire una parola.

E proprio così, non riesco a muovermi. Non riesco nemmeno ad alzare un dito. Resto congelata, fissando i suoi occhi blu.

Poi il respiro mi si blocca quando si avvicina, il suo viso a pochi centimetri dal mio, il suo fiato sfiora le mie guance. Appoggia una mano al muro accanto a me e i miei occhi si spalancano per lo shock.

Cosa sta succedendo ?

Distoglie lo sguardo dal mio e guarda di lato, solo allora capisco che sta premendo il pulsante per il suo piano.

Arrossisco. mio Dio, ho davvero romanticizzato la nostra posizione solo perché si è avvicinato per premere un pulsante ?

Imbarazzata, mi giro velocemente e alzo la mano per premere il tasto per il piano marketing, ma la mano di Ian si sovrappone alla mia e lo fa lui per me.

Nel farlo, le sue dita toccano le mie e sento un brivido corrermi lungo la schiena. Ritraggo subito la mano e arrossisco in tutte le tonalità possibili.

Merda.

Mormoro una maledizione tra i denti e mi sposto di lato, il più lontano possibile da lui. Ma sento ancora il suo sguardo su di me e il modo in cui mi guarda, come se fossi una creatura divertente – mio Dio ! Vorrei scomparire come una particella d’aria.

Daniel è imbronciato e so perfettamente perché. Ho ingannato il suo capo, l’ho preso in giro. E ora temo le conseguenze.

So che perderò il lavoro, è sicuro. Ma il capo ? Cosa succederà a lui ? Ha una famiglia. Ha dei bambini !

Il campanello dell’ascensore suona e le porte si aprono. Dall’altro lato ci sono Lexi e Brian.

Ehi Hailey — sorride Lexi. — Ho visto qualcuno di simi—

Il suo sorriso si spegne e l’espressione si trasforma in orrore puro. La mascella di Brian cade per terra e guarda l’uomo accanto a me con completo stupore.

Mi schiarisco la gola ed esco come se nulla fosse successo. Ma dentro sono in pieno caos. mio Dio, cosa farò ? Merda, merda, merda.

E quando sento le porte dell’ascensore chiudersi dietro di me, crollo a terra.

Hailey‼ ! — grida Lexi nel panico. — Ma cosa è appena successo ?

Voglio morire — singhiozzo, appoggiando la schiena sul pavimento freddo e duro. — Non ce la faccio—

Ingollo il resto delle parole, ancora incredula per quello che è successo pochi secondi fa.

Hailey — dice Brian. — Com’è successo ? Voglio dire, perché diavolo è arrivato prima ?

Potrei piangere in questo momento — dico fissando il soffitto sopra di me.

Merda — Lexi si mette le mani sulla testa e comincia a camminare avanti e indietro. — Cosa facciamo ora ?

Brian si appoggia al muro e chiude gli occhi, cercando di calmarsi.

Credo che sto per avere un attacco di panico.

L’altro ascensore si apre e un gruppo di persone esce. Mi lanciano sguardi strani e alcuni addirittura mi scavalcano.

Guardami ! Mi hanno calpestata — piango. — Nessuno si preoccupa per me.

Smettila di essere così drammatica. Cosa facciamo ora ?

Prima piangiamo e poi— — respiro a fondo. — consegniamo la lettera di dimissioni.

Pensi che sia così semplice ora che ti ha beccata ad aver ingannato il CEO ?

Ho appena singhiozzato — mi lamento.

Ormai è più di un singhiozzo. Vai a parlare con il capo.

Mi raddrizzo.

Non posso metterlo in ulteriore difficoltà.

L’hai già messo in difficoltà — mi guarda Lexi con aria severa. — Ora alzati.

Mi alzo con riluttanza.

La seguo verso l’ufficio del capo e lungo il corridoio vediamo molte persone sedute sulle sedie ai lati.

Che succede ? — chiedo a Lexi.

Oggi c’è il colloquio per scegliere una nuova segretaria per il capo.

Fantastico — sospiro. — Se faccio licenziare il capo, farò licenziare anche la nuova segretaria.