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CAPITOLO 05**
« Sei sicura di non voler restare con noi, Aurora ? » chiede Darius, il padre di Damon, da davanti, gli occhi fissi sulla strada mentre percorriamo le tranquille vie della città.
« Sono sicura. Voglio solo passare un po’ di tempo dove mamma e papà si fermavano quando venivano a trovarci. So che starò da voi più spesso, quindi non preoccuparti. » Sorrido rassicurante a Theia mentre si gira a guardarmi preoccupata.
Dopo, un silenzio confortevole si fa sentire finché non arriviamo alla strada dove starò. Uscendo dalla macchina, guardo l’edificio alto che ora sarà la mia nuova casa. È fuori New York, a un’ora di auto dalla città che non dorme mai.
Tiro fuori le chiavi dalla borsa, sblocco la porta e entro, sorridendo mentre ricordo i bei momenti passati qui e quanto sia ben tenuta da quando la mia famiglia l’ha visitata l’anno scorso.
Il tocco decorativo di mamma è ancora qui, ornamenti e fotografie decorano le mensole e le pareti. Mentre cammino per questa casa familiare e accogliente, il moi cuore si stringe al pensiero che i miei genitori non saranno mai più con me. Salendo le scale, raggiungo la mia stanza e ci entro. La cosa migliore della mia stanza è la grande vetrata che mi permette di vedere la città sottostante. È spaventoso e al contempo mozzafiato.
Rimanendo un po’ ferma, scendo al piano di sotto per vedere i Valentine che si preparano a partire. Li saluto, promettendo che tra poco vado da loro per cena. Chiudo la porta, mi giro e sospiro davanti alla scena.
Da ora in poi, sarà così : solo io.
Salgo prima nella mia stanza per iniziare a sistemare le cose. È la stanza sopra il tavolo da giardino sul patio. Metto la valigia sul pavimento, correndo a guardare il balcone attraverso le porte vetrate. È grande, con bei fiori in vasi di diverse dimensioni.
C’è un grande letto a un passo dalla parete, con morbidi e soffici plaid sopra. Su ciascun lato ci sono due comodini con due lampade e fotografie di me con i miei genitori, che avevo portato con me l’ultima volta che ero stata qui.
Tappeti bianchi di pelliccia sintetica sono posizionati su entrambi i lati del letto e il pavimento è in legno bianco. Mi giro e vedo una scrivania appoggiata sulla parete di sinistra con il moi computer sopra. Mi avvicino appena vedo il secchio d’argento con le rose bianche. Sono bellissime e fresche, quindi è probabile che Theia o Sophia siano venute a sistemare la casa per me.
Sorrido guardando le fotografie colorate e ispiratrici appese alla parete dietro il computer e il morbido plaid posto sulla sedia. Mi giro, la mia mano sfiora le porte dell’armadio a muro mentre mi avvicino alla toeletta accanto a esso. So che l’armadio si riempirà non appena avrò finito di disfare. È inevitabile.
C’è uno specchio circolare sulla parete, con dettagli intricati attorno. Un vaso di tulipani rossi è posto di lato, con contenitori in pizzo per riporre il trucco. Un barattolo di colore rosa pastello è anche messo accanto alla toeletta con alcuni dei libri che avevo lasciato qui l’ultima volta sopra.
Due cornici con foto di gruppo di me e i miei amici si trovano davanti a una lampada, e rido piano vedendo le nostre facce buffe, la mia mano scivola sulla sedia morbida mentre ripenso ai bei momenti.
Due ore dopo, ho finito. Svuotare la valigia è stato più facile del solito, perché questa volta sono riuscita a organizzare tutto in scatole, categoria per categoria. È stato comunque un tormento decidere dove mettere ogni cosa, ma alla fine ce l’ho fatta. Mi allontano dagli scaffali e sorrido. Perfetto. I miei libri sono sistemati su più mensole con gli oggetti decorativi accanto.
Tutto è sistemato e ora ? È ora di mangiare !
Correndo giù per le scale con lo stomaco che brontola, mi sistemo i capelli nello specchio vicino alla porta, prendo le chiavi dal vassoio di ceramica e esco dall’appartamento. Chiudo la porta, mi dirigo verso la macchina nera e lucida che mi aspetta. Accendo il navigatore e inserisco l’indirizzo di casa di Damon e in men che non si dica parcheggio la macchina nel vialetto e entro sentendo un profumo paradisiaco di qualcosa che cuoce.
Ma prima che possa fare un altro passo verso il salotto, vengo scaraventata a terra.
« Lily Mercado, togliati da sopra di me subito ! » grido, ridendo mentre non riesco a spingerla via.
« Sono passati sei mesi ! Merito un po’ di coccole, coccole ! » urla, facendo il muso.
« Lily, smettila di trattenerla ! » urla Damon, cercando di toglierla da sopra di me, ridendo.
« Mai ! » urla lei, allontanando le sue mani.
La cosa successiva che so è che Alex, Sophia e Christian si sono uniti a noi a terra in una lotta per “chi può salvare Aurora per prima ?”. Ora sto gemendo per il gomito che Damon mi pianta nell’addome. Colpisco il suo petto con il piede, lui urla prima di cadere sopra Sophia.
« Soph – uff ! Christian, togli la mano da… ! Sophia, parlami ! Sei viva ? » urlo scherzando.
« Sto… bene. Ugh ! Damon, levati da sopra di me ! » dice Sophia, sbattendogli il braccio.
« Non ti ho toccata, Aurora ! Sono qui. » risponde Christian, lottando con Alex a qualche passo di distanza.
