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Capitolo 4

capitolo 4

Un anno fa.

Alessandro.

Il mio cellulare squilla quando ricevo una chiamata dalla villa. Rispondo, e la prima cosa che sento è la mia principessa che piange, mi fa male sentirla così, non c'è giorno in cui sorride senza dover versare le lacrime, ricordando l'abbandono del pensiero di mio padre, soprattutto quando vede mia madre piangere per quel disgraziato.

"Kristel," rispondo con rabbia, "perché piangi, tesoro?"

Sento i suoi singhiozzi striduli, il mio cuore batte.

- È la mamma, Alex, è chiusa in bagno, e sta piangendo troppo - sta urlando e deglutendo. – Per favore, vieni, ho davvero paura.

"Non preoccuparti tesoro, sarò a casa tra pochi minuti."

Riaggancio e lascio la compagnia come un'anima che va all'inferno. Salgo in macchina e parto a tutto gas. Quindici minuti dopo arrivo, parcheggio la macchina e scendo le scale senza preoccuparmi di nulla. Le guardie di sicurezza vengono verso di me quando mi vedono arrivare.

Quando entro nella stanza della mamma, rimango scioccata. Il mio cuore inizia a battere quando vedo la scena.

Kristel... La mia sorellina è sdraiata accanto al suo corpo senza vita e sta piangendo forte.

No no no.

Mi avvicino e cado in ginocchio accanto a lui. Gli tocco il polso e mi rendo conto che non ha più vita, urlo con tutte le mie forze.

"Che cosa hai fatto mamma?!" - La mia voce è frenetica - Come hai potuto?!

—Mamma... —Anche Kristel sta piangendo, è scandaloso, come è possibile che si sia tolta la vita per questa dannata cosa.

Tutto quello che faccio è abbracciare il corpo senza vita di mia madre. Potrebbe lasciarci. Lo ha fatto per lui. Ha fatto tutto questo per lui... Spero solo che abbia la sua pace e tranquillità, non riesco ancora a credere che abbia scelto questo amore cattivo invece dell'amore dei suoi figli.

***

È passato un anno dalla sua morte e faccio ancora fatica a superarlo. La mia sorellina ha sofferto molto e anche io. Ne avevamo bisogno ogni giorno, ma nonostante tutto abbiamo fatto progressi. La mia piccola figlia ha ripreso i suoi corsi di danza classica e lavoro senza sosta nelle compagnie, a volte voglio passare del tempo con lei, fare una passeggiata e dimenticare tutto, anche sposarmi e avere quella persona che sarà lì per me e mia sorella Non sono pronto, dopo tante cose successe più di un anno fa, questo evento che ha segnato la mia vita e quella di mia madre. Preferisco passare il tempo chiuso nel mio ufficio, leggendo un po' e vedendo tutto ciò che ha a che fare con le mie aziende. Tutta la fortuna che abbiamo è appartenuta alla mamma. Prima di morire, mio nonno ha ereditato tutto da lui; alberghi, aziende. La mamma aveva molti soldi. Per molti interessati è stata l'esca perfetta.

Mio padre era uno, l'ha sposata per interesse, ma la mamma era più che innamorata di questo sesso, con un sospiro lascio i miei pensieri e mi concentro sul mio lavoro.

È un buon modo per dimenticare i miei problemi.

La porta del mio ufficio si apre ed entra Ana con il suo solito flirt.

«Buongiorno, signor Hall. Questi sono i resoconti di oggi. Ignoro il suo tono dolce.

– Lasciali sulla mia scrivania, voglio che tu annulli tutti i miei obblighi – rispondo serio – Adesso vattene.

"Qualunque cosa tu dica, signore."

Circa un'ora dopo tengo la mano di Kristel e attraversiamo la piazza insieme, non volendo dire niente, la mia sorellina non è granché per parlare.

– Oggi è passato un anno dalla sua morte.

Il suo viso assume un aspetto triste e annuisce.

-Mi manca tantissimo. Sussurra piano, come se avesse paura di parlare.

"Anche lei mi manca, Kristel," rispondo amaramente mentre camminiamo, non volendo lasciarci le mani a vicenda.

Kristel è a malapena una ragazza di quindici anni. Lei è la luce nei miei occhi e presto avrà sedici anni. Spero solo che nessun idiota gli si avvicini troppo perché sono capace di ucciderlo. Lei è tutto quello che ho, lei è la mia vita, a lei dedico il mio tempo, da quando la mamma se n'è andata, finché resterà piccola, la proteggerò da tutti, anche dall'animale di mio padre, so che vuole un giorno deciderà la sua vita spero che non sia lontana da me perché è l'unica cosa che ho nella vita ma so che se si innamorasse mi lascerebbe.

"Alexander..." Kristel mi stringe la mano "Voglio correre, posso."

La vedo negare perché vuole correre dove c'è tanta gente, anche il rumore mi dà fastidio, ma per lei sono venuta qui solo per delle benedette collane colorate, le raccolgono come se fossero preziose, ma la mia è tua sorella così, preferisce la semplicità al lusso.

La mia fronte si corruga quando la vedo correre sorridente, non sorride quasi mai o parla molto, da quando sono stato felice di vederla così. Scuoto la testa quando va a sbattere contro una ragazza, mi avvicino a lei, le chiedo se sta bene e poi la aiuto ad alzarsi, guardo la bionda e lei sembra imbarazzata, il mio telefono squilla a una chiamata in arrivo a cui rispondo. Vedendo subito che è Javier, Kristel aiuta la bionda ad alzarsi, non volendo dire niente, proseguo per la mia strada, ma prima dico a Kristel che è ora di andare.

È stata una bella giornata anche se ho avuto ricordi dolorosi di mia madre ma tutto deve essere passato, gli unici ricordi che voglio e desidero sono quelli di mia figlia, vederla sorridere, quel giorno è ricordato nel mio cervello come un bel momento registrato e un nuovo inizio per entrambi.

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