Capitolo 13: Preparativi per il viaggio
Nella camera reale si udì bussare. Il re diede l'ordine di entrare. La porta si spalancò e si udirono piccoli passi timidi. Il re che stava di fronte alla finestra assorto nei suoi pensieri alzò lo sguardo. Senza nemmeno voltarsi, sapeva chi era appena entrato.
Re Mikhan: Cosa c'è che non va Misha?
Misha: Ti stavo cercando mio re e Raham mi ha detto che ti troverò qui.
Re Mikhan: Vieni qui.
Il re le fece cenno di sedersi sulle sue gambe e lei lo fece.
Re Mikhan: Dimmi cosa ti preoccupa mia cara? E non dirmi che non è niente perché so che non saresti qui se lo fosse.
Misha: Sono contento che il re mi conosca così bene. In effetti ho qualcosa che mi dà fastidio ma non so come dirtelo mio re.
Re Mikhan: Parla Misha.
Misha: Prima devi ascoltarmi fino alla fine. Mio re fino ad ora, la principessa Manish è sempre stata la tua priorità, la tua debolezza, la pupilla dei tuoi occhi. Persino io non oso mancarle di rispetto o ferirla per paura di incorrere nella tua ira. Ero così orgoglioso di te che desideravo avere un fratello che mi proteggesse come fai con la principessa. Ma oggi mi chiedo se ti conoscessi così bene. Colpire tua sorella per la tua regina sarebbe stato simbolico se quella regina non fosse stata scortese con tua sorella e fosse stata la figlia di quello che odia di più. Capisci tua sorella, a qualunque classe appartenga questa donna, non accetterà mai di essere la seconda nella tua vita perché si è già abituata ad essere la prima. Non si abbasserà mai a lei perché è la figlia del tuo nemico, l'uomo che ha ucciso suo padre a sangue freddo.
King Mikhan: Capisco ma questa ragazza è un po' troppo viziata per i miei gusti. Deve capire che un giorno il mio cuore apparterrà a un'altra donna.
Misha: Ti piace la regina?
Re Mikhan: Che sciocchezza. Non c'è spazio per l'amore nel mio petto. Sai più di chiunque altro perché tengo qui questa ragazza.
Anche se le spezzava il cuore sapere che non provava sentimenti per lei nonostante tutti questi anni, era felice di sapere che stava ascoltando il suo consiglio.
Misha: Penso che dovrai mandare un messaggio a tua sorella dicendole che può tornare qui quando vuole.
Re Mikhan: Ci penserò. Misha, parto per qualche giorno. Voglio che tu stia bene, ok?
Alzandosi dalle gambe del re, Misha si mise davanti a lui e cominciò a spogliarsi. Potrebbe non essere in grado di conquistare il suo cuore perché ha detto che non ne aveva uno, ma era sicura del potere che il suo cuore aveva su di lui.
Misha: Dato che non ti vedrò per un po', vorrei darti qualche regalo per il viaggio.
Il re la tirò in ginocchio, la fece sedere sulle sue gambe in modo che avesse le gambe su entrambi i lati della sedia. Fece scivolare una mano tra loro, tirò fuori il membro dai pantaloni e lo infilò dentro di lei. Fece un passo indietro. Nonostante tutti questi anni ha avuto difficoltà ad abituarsi ai gesti del re. Non è mai stato tenero, è sempre stato diretto, arrivando sempre al punto. In questa relazione era lei a forzare le cose e ne era consapevole. il re la fissò negli occhi, affondando sempre più in lei. Gemette forte a questa invasione del suo cavallo. Preferiva così, brutale. Si infilò una mano tra i capelli e l'altra le afferrò saldamente la spalla per non cadere. Il re le teneva le natiche per accentuare la penetrazione. Sapere che era nella camera coniugale del re con lui sepolto dentro di lei la rendeva estatica. Il re non ha mai accettato di dormire con lei in questa stanza, anche se non era sposato in quel momento, quindi la sua felicità era giustificata in quel momento.
Karla aveva passato il suo tempo a cercare Jora e il re senza alcun risultato. Non era nella sala del trono e tanto meno in biblioteca. Le guardie dissero che non sapevano dove trovare Jora e il re.
Si sentiva troppo esausta per continuare la sua ricerca, così decise di tornare a casa per guadagnare le ore di sonno perdute.
Andò in camera da letto, afferrò la maniglia e spinse. Ciò che vide la fece prendere dal panico.
Carl: Oh mio Dio…. Scusa, scusa, non ho visto niente continuare.
È scappata. Trovò un grande albero in un giardino che non aveva mai visto prima. Si sedette con il cuore in tumulto.
Karla: Oh mio Dio, era così strano, così disgustoso. Spero solo che il re non si arrabbi con me.
Avendoli sorpresi Karla, Misha cercò di alzarsi dalle ginocchia del re ma lui la tirò verso di sé. Non se l'aspettava così si è seduta con tutto il suo peso. La penetrazione divenne più profonda, il che la fece sussultare. Il re ha continuato a lavorare su di lei finché non l'ha svuotata. Una volta vestito, il re chiese a Misha di andarsene. Ha chiamato una guardia ma nessuno ha risposto così ha messo la testa fuori dalla porta ma non ha visto nessuno. Con rabbia il re gridò alle guardie e in pochi istanti molte erano alla sua porta, persino Raham.
Re Mikhan: Dov'eri? È così che fai il tuo lavoro? Perché nessuno era presente quando ne avevo bisogno.
Raham: Mio re, ho chiesto alle guardie di turno il motivo della loro partenza. Dicono che Lady Misha aveva chiesto loro di lasciare il loro posto e che li avrebbe salutati una volta che se ne fosse andata.
Re Mikhan: Raham trovami Karla e portala qui.
Raham: Sì mio re.
