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ComunquéAmore

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Vania Piacerroni
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Riepilogo

Tutte le storie iniziano come una favola ma dopo un po' alcune si trasformano in veri e propri incubi altre continuano ad essere sono favole. Chissà se ti rispecchi in questa. Tuffati nella lettera di questo libro la passione travolgerà anche te?

AmoreRomanticoDominanteSessoSentimentaleDrammaticoPassioneLacrimeBaci

Capitolo 1

Non permettete mai a nessun uomo di calpestare la vostra dignità, di manipolare la vostra volontà...ricordate sempre che nessun uomo che ama veramente lo fa!

Innamorarsi di qualcuno non è mai semplice e non è detto che ti porti la felicità. A volte ti innamori perdutamente della persona sbagliata, non adatta a te; quel qualcuno che ti ha fatto ridere e sognare, immaginare un futuro insieme, alla fine è proprio Lui che ti porta alla disperazione. L'amore è un grande traditore!!! Ecco perché sono ancora single.

Sono le 7.30 del mattino e tutto è normale come ogni giorno. Ho anticipato di dieci minuti la sveglia, non capirò mai perché continuo ad impostarla alle 7:00 quando in realtà il mio orologio biologico segna le 6:50...misteri della psiche!

Dopo essermi crogiolata un po' a letto, vado in bagno per la solita doccia. L'acqua era troppo calda. Completamente nuda salgo timorosa sulla bilancia, il mio peso è sempre lo stesso… non ho perso un etto, ahimé! Provo a specchiarmi, ma il vapore eccessivo ha appannato il vetro dello specchio e non vedo nulla. Mi tampono i capelli, con il phon cerco di far comparire il mio corpo… per magia la mia immagine appare pian piano di fronte a me. Ho le occhiaie, non mi piaccio, sono troppo abbondante in tutto.

Dedico una buona mezz'ora al solito restauro mattutino; entro in cucina, accendo la moka e guardo i biscotti nella credenza… li prendo o no? Me ne concedo uno insieme al caffè, penso. Lo sorseggio ed è bollente, faccio mente locale dei miei impegni; oggi ho un mucchio di cose da fare in studio e nel pomeriggio devo poi tassativamente sistemare le ultime faccende a casa.

Mi sono trasferita da una decina di giorni e ho l’impressione che sia un trasloco infinito; guardo l’orologio, è il momento di andare a lavoro.

Un'ultima occhiata allo specchio e via giù per le scale, da due giorni l’ascensore è fuori servizio, ne approfitto per fare un po’ di movimento. Sento il ticchettio dei tacchi delle mie decolleté rimbombare nella tromba delle scale.

Arrivata al secondo gradino, non resisto alla tentazione, è una cosa che faccio fin da bambina come se fosse un rituale: mi concentro e via... un bel salto e atterro soddisfatta, ho anni di preparazione atletica!

Con grande stupore sento una voce maschile alle mie spalle, «Buongiorno, bella giornata vero?»

Mi giro di scatto e trovo un sorriso smagliante con due occhi verdi che mi guardano in modo divertito. Che figura di m...a, sono una "Signora" diamine! Non crescerò mai! «Buo...buongiorno gra...zie. » Penso: Chi è? Da dove è sbucato?? Da quanto era dietro di me? Gli sorrido e scappo verso l'uscita, mi giro un'ultima volta per salutarlo con un cenno del capo. "Mamma mia, che uomo affascinante".

Un inizio giornata niente male, cerco di calmare il rossore che sento in viso "oddio, che figura!" Chissà cosa avrà pensato…tailleur, tacchi e andatura da ippopotamo. E va bene, che importa … sicuramente non lo incontrerò più. Almeno spero.

Arrivo in studio puntualissima, cosa davvero strana! Gloria, la segretaria, mi presenta la lista degli appuntamenti e così inizio finalmente la giornata. Dimenticavo, scusate … mi chiamo Greta e sono una psicologa. Adoro il mio lavoro! Il primo paziente è Mario, cinquant'anni, non ha nessun problema, ma ha deciso che deve ritrovare il suo "IO" e poi andare in analisi è di moda! Dopo ci saranno Sara e Claudio per la terapia di coppia; dopo quindici anni di matrimonio sono entrati in crisi e stanno cercando di riconquistare la perduta armonia. Poi arriverà Anna, sposata da dieci anni che si è accorta di essere ancora innamorata del suo ex. Giornata per lo più calma.

Alle 12.30 ricevo una piacevole telefonata. «Ciao ragazza triste, ti va di pranzare con me? È un bel po' che non ci vediamo e ho bisogno della mia amica per fare una chiacchierata come si deve». È Erika, una delle mie più care amiche.

Sorrido e mi stiracchio sulla poltrona di pelle «Ok, io penso di liberarmi per le 13, poi ho tutto il pomeriggio libero ma devo passare da casa e cambiarmi; che ne pensi se, invece, vieni tu da me? Così dopo pranzo mi aiuti un po’… ho ancora delle scatole e pacchi da svuotare e se non approfitto dei pomeriggi liberi, tra un mese sarò ancora in pieno trasloco».

Con voce entusiasta mi risponde «Perfetto! Allora porto tutto da te, non vedo l'ora!»

Erika è bionda per scelta, anche se la preferisco scura. La vedo più bella e attraente in versione naturale. Non è molto alta, due occhi castani da fare paura, delle forme prorompenti. Ci siamo conosciute ai tempi della scuola, abbiamo trentuno anni a testa ma sembriamo ancora due quindicenni. Single disperate in cerca d'amore.

Clara, insieme ad Erika, è una delle mie più vecchie e care amiche. Compagne di banco al liceo, ci siamo trovate subito…negli anni poi Clara ha trovato l’amore della sua vita: Massimo. L’ha sposato e io l’ho “persa”.

Finalmente sono le 13 e anche Gloria, la mia assistente, è andata a casa. Faccio una veloce telefonata, chiudo la porta dello studio a chiave, inserisco l'allarme e dico tra me e me "a lunedì" . Ora di corsa a casa, gli scatoloni mi aspettano.

«Erika, il pollo al curry era delizioso, stavolta hai superato te stessa». Siamo in cucina e il tavolo è invaso da contenitori in alluminio usa e getta… siamo riuscite a bere in due una bottiglia di vino rosso, abbiamo brindato a noi e alla mia nuova vita.

« Che questa casa ti possa portare tanta fortuna!» dice Erika, alzando il calice in alto e guardandomi con occhi pieni di affetto. Dopo il pollo, senza nessun senso di colpa, abbiamo ingurgitato una coppa di gelato al caffè e panna comprato rigorosamente nella mia gelateria preferita.

Erika mi guarda e sorridendo mi dice, «Giuro, da lunedì mi metto a dieta!!!», ride perché la guardo come se avesse detto un'eresia. Alza la mano e dice solennemente, «Giuro che da lunedì seguirò un regime alimentare corretto e, udite udite, andrò anche in palestra!» «Ma adesso stupiscimi tu, con uno dei tuoi proverbiali caffè »

Le rispondo con la mia vocina da bambina dicendo « Dai, aspettiamo Clara, dovrebbe essere qui tra poco, le ho telefonato per dirle di raggiungerci; ho nostalgia della sua pancetta».

Clara è una donna minuta, molto bella, di carnagione olivastra, con i capelli neri e ricci. Ciò che si ama di lei è la voce, dolcissima e mielosa. Tra qualche mese diventerà mamma di una bambina.

Il videocitofono emette un suono stridulo, dallo schermo la vedo, alzo la cornetta e dico, «Forza mammina, ti stiamo aspettando».

È trascorsa una settimana dal trasloco e ancora ci sono in giro scatole e cartoni ovunque. Ho deciso dopo mesi di incertezza di comprare casa e andare a vivere da sola e finalmente… eccomi qui, casa nuova, vita nuova? Vedremo! Trascorriamo un sereno pomeriggio terminando di sistemare; finalmente tutto è a suo posto! Le guardo sorridere soddisfatte quando Erika di punto il bianco rivolgendosi a Clara dice, «Sai che voci di corridoio dicono che qui nel palazzo vive un tipo molto attraente e tenebroso che insegue le donne per le scale?»

Sospiro e alzo gli occhi in su, Clara mi guarda perplessa e allora le racconto l’episodio di questa mattina. «Tutto qui? È sposato?» Mi guarda incuriosita accarezzandosi la pancia.

« Ma che vuoi che mi importi se è sposato o meno, neanche so se vive qui… però è bello anzi molto bello, bello e affascinante» dico con voce sognante.

E le due stupide, «uuuuuuuh, è arrivato l'uomo dei sogni!»

« Ma basta! Smettetela di prendermi in giro, starnazzate come due oche giulive». Però a volerci pensare non è niente male, non mi dispiacerebbe approfondire l'amicizia con quel torace accogliente… ma questo a loro non lo dirò mai! Per cambiare discorso dico: « Ci facciamo una pizza stasera? Attentiamo alla linea oppure optiamo per qualcosa di semplice?». Noi tre siamo la negazione della linea perfetta, sempre in lotta con la bilancia e perennemente a dieta.

Clara mi guarda delusa, « Mi piacerebbe mangiare una pizza, ma Max ha avuto un servizio fotografico fuori città e dovrebbe essere di ritorno per l'ora di cena, sarà stanco e poi vorrei stare un po' con lui… ultimamente è stato difficile trovare un momento solo per noi».

Erika non rinuncia mai alla pizza e infatti, «Che pizza sia!»

«Però usciamo, non mi va di stare in casa, ho voglia di vedere gente, altrimenti mi abituo troppo a queste quattro mura. Ci vediamo alle 21 da "PHATOS". Che ne dite di chiamare Lucio?»

Le ragazze mi guardano e all'unisono dicono « Serata tra donne sia!»

Lucio è il mio collega, dividiamo lo studio, è anche uno dei miei più cari amici. Ci siamo conosciuti frequentando l'università. È un bellissimo uomo… quando mi ha confessato di essere gay per poco non svenivo. Oltre ad essere bello, un uomo di grande carisma, è molto affascinante nel suo metro e novanta di altezza, ha i capelli brizzolati e il naso perfetto, è muscoloso al punto giusto e due particolari lo rendono speciale ai miei occhi: "l'innamoramento facile e il suo modo stravagante di vestire".

E adesso come mi vesto? Tutto mi viene un po' stretto, visto che ultimamente ho dato libero sfogo alla mia ingordigia e i risultati si vedono. Autolesionismo? Sicuramente si, mia cara strizzacervelli! Perché non ho il fisico di Rebecca!? Rebecca è mia sorella, ha 37 anni ed oltre ad essere una bravissima ginecologa, è di una bellezza mozzafiato. Alta ma curvy.

Io non ho il suo fisico, purtroppo! Ho un sedere troppo abbondante e sono sempre in lotta con la linea… questo da sempre è stato il mio più grande problema. Ecco perché sono single. Quale uomo vorrebbe accanto a sé una donna così? Rebecca, invece, oltre ad avere successo nel lavoro è fortunata anche in amore; è sposata con Enrico che è un musicista di successo e professore solo per hobby.

Finalmente trovo dei jeans che mi entrano, evvai! Il mio amardio mi fornisce un’ ampia gamma di vestiti di diverse taglie, dalla 42 al 46, così posso vestirmi, anche se la bilancia mi urla "sei ingrassata di nuovo, scema!" Indosso una maglietta rossa che mette in risalto il seno e il colore dei miei occhi, quasi blu. Vado orgogliosa del mio seno prosperoso, alto e sodo. Questa è una maglia strategica che camuffa l'abbondante fondo schiena… devo decidermi a farlo dimagrire, devo assolutamente ricominciare ad andare in palestra.

Niente tacchi stasera, solo scarpe comode perché ho voglia di passeggiare. Entro in ascensore e mi guardo allo specchio facendo delle facce buffe per ingannare l'attesa; mi sento stranamente bella stasera e il rossetto rosso è in perfetto tono con il colore della maglietta.

Bip! Bip! Messaggio. Prendo lo smartphone e mi metto a ridere.

MESSAGGIO DA LUCIO

«Ritardo 10 minuti, non ho un cavolo da mettermi. XOXOXO Lucio».

RISPONDI A LUCIO

«Sei peggio di una donna, muovi il culo e sbrigati!!».

Esco di corsa guardando il display del cellulare e non mi accorgo che non sono sola, mi ritrovo abbracciata a qualcuno che per non farmi cadere mi sta sostenendo; Ohi, che male! Ma che succede? Ancora non ho realizzato che ho travolto qualcuno che aspettava l'arrivo dell'ascensore. Ho le narici invase da un profumo maschile che subito mi fa uno strano effetto.

«Mi scusi, sono mortificato, credevo non ci fosse nessuno in ascensore!»

Io questa voce l'ho già sentita, "ti prego Dio, fa che non sia di nuovo lui!" Sollevo lentamente il viso e il suo volto è a pochi centimetri di distanza da me, "Dio ti prego prendimi adesso, fammi morire, fammi sparire in un solo istante, non posso fare due figure di merda sempre con la stessa persona e tutte e due lo stesso giorno. VO GLI O MO RI RE!

Quella voce baritonale allora mi dice «Visto che sei tra le mie braccia, mi piacerebbe sapere il tuo nome… almeno so come chiamarti».

Questa voce mi manda letteralmente in tilt, credo di essere paonazza dalla vergogna. DIO PRENDIMI ADESSO, stronca la mia vita, con UN INFARTO, UN ICTUS, MA PRENDIMI.

Purtroppo sono ancora viva. Mi rimetto subito in piedi, cerco di assumere un atteggiamento più serio, allungo il braccio e dico «Piacere sono Greta Costa e abito al quinto piano».

«Lieto di fare la tua conoscenza, GRETA» mentre lo dice in modo lento, mi guarda dritto negli occhi ed io mi perdo; sono inebetita dal verde dei suoi occhi e dal suo fascino; mi accorgo che ha una fossetta sul mento e che si intravede un accenno di ricrescita di barba. « Io sono Lorenzo Cannizzaro e i miei genitori abitano al terzo».

Stretta di mano forte e decisa, segno che ha un carattere forte, “il tizio!”. «Spero che le prossime occasioni di incontro non siano così disastrose, ci siamo incrociati due volte e in tutte e due ho fatto una figura pessima». Sono riuscita ad assumere un atteggiamento freddo e distaccato, almeno spero!

Lorenzo mi sorride e dice «Io non la penso così, sono stati due incontri molto gradevoli, specialmente l'ultimo». Credo di avere la bava alla bocca, è l'uomo più affascinante che io abbia mai incontrato, ho gli ormoni che ballano il chachacha' e il sensori pubici credo si siano risvegliati da un profondo letargo e messi in allerta.

«Non voglio trattenerti ancora, è evidente che stavi per uscire», fa una pausa mi guarda lentamente come se mi stesse spogliando e poi mi dice, «Complimenti, stai molto bene!»

Oh mio Dio, credo di essere diventata rossa peperone. Ho la salivazione azzerata, il suo modo di guardarmi mi ha fatto schizzare la pressione alle stelle. Riesco a pronunciare a malapena «Sì, in effetti, stavo andando a cena fuori con amici… Buonasera e scusami ancora», forse ho balbettato, cavolo! Non risponde, mi sorride e sparisce dentro l'ascensore, fissandomi fino alla chiusura delle porte.

Sono paralizzata da quegli occhi. Perché? Perché, tutto questo a me? Credo di aver collezionato più brutte figure nella mia vita che altro. Oddio che vergogna! Bene, oltre a pensare che ho la grazia e l'eleganza di un elefante adesso chissà che penserà…

Per tutto il tragitto da casa a Phatos non faccio altro che pensare a cosa mi è successo e a come mi ha guardata. Continuo a chiedermi se sia sposato, perché se così fosse sua moglie sarebbe molto fortunata. Basta testolina non pensare più all'affascinante Lorenzo! Adesso pizza chiacchiere e una lunghissima passeggiata.

Erika è come al solito puntualissima, indossa il suo solito tubino nero, un filo di perle e le scarpe alte (quelle proprio dovrebbe evitarle, i tacchi non fanno per lei).

«Clara mi ha comunicato che ci raggiungono dopo cena. Ci accontenteremo solo della compagnia di Lucio, a proposito hai notizie?».

«Sì, sta per arrivare. Mi ha mandato un messaggio dicendo che tardava, non aveva niente da mettere…ci credi, lui che ha più vestiti che capelli?» ridiamo all'unisono.

«Non ti girare e soprattutto non ridere, ti prego».

«Che succede?»

«Sta arrivando Lucio e sembra uscito da una rivista di moda: pantaloni bianchi, camicia a righine blu, bretelle, mocassini rossi e, ciliegina sulla torta, ha la coppola in testa!»

«Non ti credo!» dico.

«Buonasera, pollastrelle, a cosa non crede la nostra psicologa?»

«Oh mio Dio!! E menomale che non avevi niente da metterti! Mamma mia, come sei alla moda stasera. Ha intenzione di fare strage di cuori?»

«Mie care signore, Lucio ha deciso che per un po' niente più storie sentimentali, solo del buono e sano sesso… ci si diverte e cosa molto importante, non si soffre!»

Lo guardo diritto negli occhi e dico «Lucio non ci crederò mai, entro stasera sarai innamorato come al tuo solito, sei troppo scontato, se troppo brava ragazza per queste cose» Mi guarda con aria altezzosa. «Vedrai cara mia, vedrai».

Il locale è semivuoto e troviamo posto facilmente. Scegliamo un tavolo sulla terrazza, anche se è fine settembre, qui in Sicilia ancora fa molto caldo e stare all'aperto risulta ancora piacevole. Accanto al nostro tavolo c'è una coppia di anziani signori; lei è un po' in carne, perfettamente pettinata, guarda suo marito come se intorno a loro non ci fosse nessuno. Lui sta leggendo il menù e ogni tanto alza lo sguardo e le sorride… Chissà se io avrò mai la fortuna di essere guardata così, che invidia mi fanno.

BIP!BIP! È lo smartphone di Erika. Il suo sguardo si illumina.

«Chi è?» chiedo. La sua espressione mi fa pensare che il contenuto del messaggio le sia parecchio gradito. Non sarà per caso un uomo?

«Nulla di importante… mia madre che mi ricorda un appuntamento per domani», ma mentre lo dice sta digitando la risposta e continua ad avere lo sguardo da ebete.

Guardo Lucio che mi fa intuire che non l'ha bevuta neanche lui. La “stronza” ha i suoi segretucci!! Bene, bene … Scoprirò cosa nasconde l'avvocatessa.