Capitolo 2

Si blocca all’istante e si volta sostenendo il suo sguardo, c’è uno strano silenzio nell’aula, sembra che tutti stiano assistendo ad una scena che ha dell’incredibile, il professore bastardo e la studentessa senza armi, senza difese, ma ad un tratto Anna si scuote, riprende la sua lucidità e la realtà impietosa e vera si affaccia prepotente, cosa cazzo sta facendo?

Possibile che abbia perduto quel piglio coraggioso e aggressivo che, da sempre, l’ha resa fiera di sé stessa?

Ed è proprio in quel momento che il suo cervello reagisce suggerendole parole che non avrebbe mai voluto dire.

“Gradisce vedermi pisciare qui davanti a lei professore? Crede che le possa piacere? Perché vede se non si sbriga a darmi il suo permesso, è possibile che succeda.”

Stefano Manieri sgrana gli occhi, quella risposta inattesa lo fa divampare tanto che la sua carnagione diviene quasi vermiglia.

“Non faccia la spiritosa signorina Poletti, sono certo che il suo muscolo detrusore sia ancora ben allenato; tuttavia, onde evitare uno sgradevole incidente le ordino di uscire subito!”

“Grazie Signore” replica Anna imponendosi un sorriso forzato.

Non appena giunge in bagno, si chiude dentro, si siede sul water prendendosi la testa tra le mani.

Cosa cavolo sta combinando? È forse caduta vittima di allucinazioni erotiche perverse? Possibile che non riesca ad accorgersi quando le succede?

Che figura di merda! Che imbarazzo totale!

“Sì mio Signore!”

Cazzo lo aveva detto davvero e lo aveva fatto senza nemmeno accorgersi. Deve assolutamente fare qualcosa, non può rischiare un altro sogno ad occhi aperti, ormai è conscia del fatto che non può più controllarlo.