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Prologo.

-Non aver paura, voglio solo parlarti, devo farti una proposta. - mi disse l'uomo e quando lo fece sorrise e questo mi fece pensare che quando sorrideva sembrava più giovane.

-Che tipo di proposta vuoi farmi?

-Vieni con me al caffè dietro l'angolo, non possiamo parlare qui all'ingresso del palazzo.

    Quando eravamo seduti davanti a una tazza di caffè, mi disse.

-Sono Richard Maxwell.

-Da Maxwell e compagnia?

-So che lavori per me, ho appena visto la tua cartella, e voglio farti una proposta, voglio che ci pensi prima di rispondermi.

Melody lo fissa senza sapere cosa stia combinando.

-Senti, ho un problema e so che se vuoi puoi aiutarmi. - Vedendo che tace ancora, Rick continua a parlare

-Vedi, ho bisogno di sposarmi per due motivi, uno per spaventare tutte le donne che mi perseguitano solo perché sono molto ricco; e secondo, che tu ti prenda cura del mio nipotino, che vivrà con me, se accetti questo matrimonio sarà solo di nome, inoltre, voglio che tu sia sempre pronto a viaggiare con me ogni volta che ne avrò bisogno , se accetti ti offro cinquantamila sterline, come compenso, più i vestiti che ti serviranno come mia moglie, in più organizzerò tutto in ufficio in modo che tu abbia un lavoro alla fine del contratto, le cinquantamila le sterline che ti offro sono all'anno, finché siamo sposati, il tuo compenso per il lavoro che hai fatto per me.

Gli occhi di Melody si spalancarono per lo stupore, in modo tale che sembrava che dovessero uscire dalle orbite.

-Che mi rispondi? - chiese vedendo che non diceva una parola.

La vedo scuotere la testa negando, e come se cercasse di formare una parola che non possa uscire dalle sue labbra sensuali, così le dico

- Per favore pensaci, so che sei single, ma non so se hai un fidanzato o un impegno formale? -

-No, non ho un ragazzo, né alcun impegno. - mi risponde,

-Sei pazzo? Puoi trovare una governante per tuo nipote e penso che tu sia abbastanza capace da sbarazzarti delle tue donne senza alcun problema, non credo di poterlo fare per te. Allora gli rispondo con una faccia molto seria.

-Quando una donna vuole sposare un uomo, non si arrende a meno che l'uomo che cerca non sia sposato, e per quanto riguarda l'assunzione di una governante, mio nipote ha appena perso i genitori, e non voglio metterlo in mani di una persona che non dà affetto e compagnia, guarda, pensaci e domani a questa stessa ora ti aspetterò qui, in questo stesso posto. - Ha appena annuito prima di alzarsi e lasciare il posto.

Melody ha lavorato tutto il giorno senza fermarsi a pensare ai suoi problemi e senza riuscire a trovare una soluzione, quando è arrivato il momento di andarsene, si è ricordata della proposta di Rick Maxwell e con un nodo allo stomaco mi sono diretto al bar dove ha detto che mi avrebbe starebbe aspettando.

Entrando nel bar lo vedo seduto allo stesso tavolo del giorno prima, mi stava già aspettando mentre prendevo un caffè e mi ha avvicinato nervosamente al tavolo dov'era e senza ulteriori indugi gli ho chiesto

-Che devo fare?

-Leggi queste carte, e siccome vedo che accetti, firmale, perché è un contratto che specifica gli importi che riceverai e gli obblighi che avrai. - Me l'ha detto il signor Maxwell, porgendomi una cartella con il contratto.

Comincio a leggere il contratto, in esso si specificava anche che il nostro matrimonio si sarebbe sciolto di comune accordo, senza chiedere una pensione in più, si specificava anche che si trattava di un matrimonio figurativo, cioè solo di nome.

mi puoi prestare una penna? - gli dico, così il signor Maxwell ha tirato fuori la penna da dentro la giacca e me la porse, io la prendo e firmo i fogli e sentendo come il sangue mi sale alle guance facendola arrossire di vergogna le chiedo

-Potresti darmi un anticipo sulle prime cinquantamila lire, perché ho bisogno di pagare dei debiti. - Rick deve aver notato il mio rossore per avergli chiesto i soldi, perché senza dire una parola, lo vedo tirare fuori il portafogli e firmare un assegno a mio nome che mi ha consegnato, posso solo prenderlo con mani tremanti e dire

-Grazie.

Vedo che il signor Maxwell mi guarda con un sopracciglio alzato e con un sorriso, non so se cinico perché ieri mi aveva rifiutato o gioioso perché ho accettato la sua assurda proposta, mi chiede.

-Sarai pronto alle undici del mattino?

-Si signore. - gli dico e lui gli dà l'indirizzo della casa dove abitava, perché il giorno dopo era sabato e ringraziandolo ancora con un tono di voce così basso che sembrava un semplice sussurro, me ne vado il più velocemente possibile come posso.

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