CAPITOLO CINQUE
Alessandra.
Gioco con la sabbia mentre aspetto che il mio adorato marito mi porti lo zucchero filato, ci è voluto un po' e so che è per via dei bambini che si sono ammassati per comprare, sto ancora facendo le mie cose, ma poi ha distolto lo sguardo quando vede un cane Pitbull correre verso di me, spaventato mi allontano, però il guinzaglio che gli tiene il collo si impiglia nei miei piedi.
- Brown, calmati - gridò l'uomo che lo seguiva.
-Mi morderà - mormorai spaventato.
- No signorina, stia tranquilla, Brown è un cane tranquillo, voleva solo giocare, ci scusi. - Ho annuito e più calmo e rilassato.
- Potresti per favore lasciare andare il guinzaglio.
- Sì, lo farò, ehi Brown, come hai disturbato la bella signora?- rimprovero il suo cane e lui scodinzola in modo affascinante.
Che simpatico animaletto, mi piacerebbe averne uno così, ma devo chiedere a mio marito. Da lontano vedo arrivare mio marito, ma il suo volto è teso.
- Che diavolo è questa Alessandra! - sbottò Axel con un'irritazione negli occhi. Spaventato lo guardai, la sua mascella era dura e la sua mano era chiusa a pugno, cosa diavolo gli passava per la testa.
- Che ti prende, Axel? - Rispondi infastidito.
- Mi scusi, non stavamo facendo niente di male - disse l'uomo gentile volendo sistemare la faccenda, ma Axel si avventò su di lui colpendolo. L'animale domestico dell'uomo sconosciuto ha iniziato ad abbaiare e io ho urlato inorridito quando mi ha gettato a terra.
- Alessandra, amore stai bene. - Ho chiuso gli occhi e le lacrime minacciavano di uscire.
- Brown resta, resta!
Ho guardato mio marito con imbarazzo, cosa diavolo aveva di sbagliato perché si comporta così, Axel ha appena allestito un palco, tutti i presenti lo fissavano senza alcun accenno di dissimulazione.
- Mi dispiace per quello che è successo, questo è stato un malinteso, il mio cane stava giocando e il suo guinzaglio si è impigliato nei piedi della signora. - L'uomo si scusò, prendendo il guinzaglio del suo cane che era ancora aggrovigliato ai miei piedi.
Axel si limitò ad annuire, abbassando la testa, si avvicinò a me e io mi alzai dall'arena, non dissi niente, non farei spettacolo davanti a tutti, ma mi ascolterà, questo è stato imbarazzante.
Quando arrivo in albergo non lo aspetto, entro in camera, mi chiudo in bagno, lui mi segue ma lo apro e lo fermo.
- No, mi dispiace ho bisogno del mio spazio - gli dissi chiudendo bene la porta.
- Alessandra, perdonami, ho esagerato, pensavo... - smisi la parola indignata.
- Cosa pensavi che stessi flirtando con uno sconosciuto? - chiedo con rabbia. - Pensi che io sia una persona qualunque o facile, ti sbagli. Non ha detto niente, sa che ho ragione.
- Amore, scusa mi sono sentito geloso... - Negai sospirando, mi lavai la faccia e decisi di uscire dal bagno, dovevo affrontarlo.
- Penso che sia meglio tornare, se pensi questo di me, allora non sei sicuro del mio amore e a quanto pare questo matrimonio è un errore - Axel, negando, si avvicinò a me, mi abbracciò forte finché non sentii dolore.- Axel, mi hai fatto male, Axel abbastanza!- gridò tra le lacrime.
- Perdonami, ti prego perdonami, ti amo, non succederà più, Alessandra, non lasciarmi. -Non riuscivo a credere che fosse così, perché essendo geloso non sarei riuscito a fregarlo. Io lo amo così tanto. L'ho abbracciato e lui mi ha preso per la vita volendo sdraiarsi con me a letto. Ma mi sono allontanato e mi ha abbracciato di nuovo.
- Perché questa insicurezza?- volevo sapere, le sue manine mi accarezzarono i capelli, si fermò un attimo e poi continuò ad accarezzarmi. - Axel ti ho fatto una domanda.
- Queste sono cose del passato di cui non voglio parlare.
-È passato però, l'hai appena aperto tu stesso- dico senza fermarmi a guardarlo. Nega il contratto.
- Alessandra ho paura di perderti, ti amo e so che sei sincero, non voglio provare questo ma è inevitabile, questa impotenza della negatività mi fa solo sentire geloso, non accadrà più, vedrai, dimentichiamolo e viviamo il momento.
- Vivere il momento è dimenticare tutte le cose brutte e non confrontare il passato con il presente. -Axel si avvicina a me e si inginocchia, sorpreso che provo a sollevarlo in modo che non lo faccia. -Non farlo? Per favore.
- Ti amo lucciola mia, ti amo e non voglio perderti, perdonami. -Le sue parole sono sincere, lo amo anch'io, ma ho paura, quando l'ho visto arrabbiato non l'ho riconosciuto, sembrava un'altra persona, non era l'Axel di cui mi ero innamorata.
***
Dopo quello che è successo, ci siamo ritrovati a letto senza parlare, solo tenendoci l'un l'altro, ascoltando il battito e il respiro dell'altro, mi sento felice perché volevo essere così con lui, alba con lui, però sto iniziando a non avere quella sicurezza che mi ha trasmesso qualche mese fa. L'atteggiamento di oggi mi ha spaventato molto, spero solo che non accada di nuovo, non voglio perderlo, gli voglio tanto bene e senza di lui niente sarebbe come prima.
La settimana è passata come nessun'altra, ho dimenticato cosa è successo il primo giorno che siamo stati qui, ora ho solo bei ricordi della mia luna di miele, Axel mi ha portato a vedere diversi posti bellissimi, mi ha portato anche in una discoteca che ho categoricamente rifiutato, ma sono entrata con lui, poi mi ha portato a vedere un bellissimo ristorante che si trova vicino alla spiaggia, con un'atmosfera bohémien, cibo di vari stili e dal sapore unico, la cosa più bella era la brezza marina e di notte il la bellissima Luna riflette una parte oscura del luogo, affascinato ho scattato qualche foto di quasi tutta la settimana. In questo momento stiamo camminando sulla spiaggia tenendoci per mano, apprezzando il tramonto e sentendo la brezza deliziosa, e domani è il nostro ritorno e la prima cosa è che entrerò all'università e mio marito per lavorare, mi rende molto malinconico andarmene questo bellissimo e bellissimo paradiso.
- A cosa stai pensando, amore mio? -Nego sospirando, mi sorride e poi mi abbraccia.
- Amore, saliamo in cima a quella grossa roccia a fare qualche foto - chiedo tutta emozionata, mio marito mi prende in braccio e comincia a girare con me, rido delle sue pazzie.
- Meglio godiamoci un po' l'acqua che le foto. - Annuisco e gli lascio un bacio sull'angolo del labbro. Axel corre fino ad entrare in acqua, urla quando sente che fa freddo.
- Axel ha freddo! Mio marito ride ad alta voce.
Vederlo sorridere è la versione migliore, quella che ho incontrato per la prima volta.
E così è finita la nostra luna di miele, con ricordi che conserverò nel cuore, ricordi indimenticabili...
